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PIERO SCHIAVAZZI:
ORIGINALE FIGURA ARTISTICA DI TENORE E ATTORE
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Tra
gli storici cantanti lirici sardi, nello specifico registro delle voci
di tenore, si ricordano il mitico Mario De Candia (Cagliari, 1810 –
Roma, 1883), Bernardo De Muro (Tempio Pausania, 1881 – Roma, 1955),
Giovanni Manurita (Tempio Pausania, 1895 – Roma, 1984) e naturalmente
l’originale figura di Piero Schiavazzi (Cagliari, 14 marzo 1875
– Roma, 25 maggio 1949).
Piero Schiavazzi nasce nel popolare quartiere cagliaritano di Stampace
da genitori “continentali”, originari di Gignese (Novara)
il padre e di Fiumalbo (Modena) la madre, che si erano stabiliti in Sardegna
nel 1874. Dotato di un naturale senso artistico manuale è avviato
giovanissimo al lavoro di affrescatore e decoratore, rispettivamente con
il friulano Giuseppe Citta e il pittore perugino Domenico Bruschi, finché
non viene notato vocalmente dal musicista Giovanni Battista Dessy, fondatore
e direttore della Scuola Municipale di Musica “Mario De Candia”,
che gli impartisce determinanti lezioni di canto corale ed individuale.
Nonostante l’iniziale ruolo di corista e comprimario desta l’attenzione
anche del sindaco Ottone Bacaredda che nel 1895, tramite l’amministrazione
comunale, gli assegna una borsa di studio per affinarsi nel canto al Liceo
Musicale “G. Rossini” di Pesaro, diretto dal maestro Pietro
Mascagni. Caratterialmente “spirito libertario e libertino, picaresco”
e “insofferente a studi assidui e sistematici” non completa
il ciclo di istruzione musicale pesarese degli insegnanti Luigi Leonesi
e Felice Coen; nonostante ciò acquisì quell’impronta
verista, tanto cara al maestro Mascagni, che gli permise di conquistare,
ancora in giovane età e senza i fondamentali studi, importanti
parti in opere come il Silvano, La Bohème, Cavalleria rusticana,
Manon Lescaut, Iris, Pagliacci, Tosca. Quella di Schiavazzi fu una carriera
intensa e di successo -acclamato nei maggiori teatri del mondo ed insignito
anche di importanti onorificenze- sotto la direzione di Pietro Mascagni
(che lo considerava un “tenore di grazia”), di Ruggero Leoncavallo,
di Arturo Toscanini e dei tanti eccellenti direttori italiani di quella
ricca stagione. Dotato di un particolare fascino ed eleganza scenica approdò
anche al mondo della cinematografia girando una ventina di film (tra gli
altri, La morte del duca d’Ofena, del 1915, aveva il soggetto scritto
dal D’Annunzio) e con l’interpretazione dell’opera Il
richiamo della terra (1923) si inaugurano a Cagliari gli studi cinematografici
della Fidua. Le incisioni di Piero Schiavazzi, datate 1904-1914, sono
state riprodotte in LP nel 1975 e ristampate in CD nel 1995.
( 05-12-2011)
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