O===========================================O
////////////////////////////
I Comuni sardi ieri e oggi
////////////////////////////
Sabato 13 novembre,
per iniziativa dell’Associazione dei Sardi di Verona, in base a
un progetto finanziato dalla Regione Sarda, si è tenuto un incontro
tra alcuni amministratori sardi per parlare della realtà dei loro
comuni oggi e dei grandi cambiamenti che vi sono stati rispetto alla descrizione
che di queste comunità troviamo nel Dizionario Storico-geografico,
statistico e commerciale dell’Angius Casalis.
Dopo il saluto del presidente dell’Associazione dei Sardi di Verona
Maurizio Solinas, che ha sottolineato l’importanza dell’incontro
anche per la valorizzazione della lingua sarda, Tonino Bussu, nella sua
introduzione in limba, ha descritto le figure dei due studiosi, piemontese
Goffredo Casalis, sardo Vittorio Angius, tutti e due abati; il nostro
tra l’altro è stato anche deputato del Parlamento subalpino.
Studiosi e professori universitari entrambi, hanno girato in lungo e in
largo la Sardegna l’uno e il Piemonte l’altro per raccogliere
quante più notizie sui Comuni del Regno di sua Maestà il
re di Sardegna.
Regnava allora da qualche anno Carlo Alberto e l’Angius girò
la Sardegna soprattutto tra il 1834 e il 1848, completando l’opera
qualche anno più tardi e dandola alle stampe.
Questo monumentale lavoro è ancora oggi oggetto di studio e fonte
di informazioni preziose per la conoscenza dei paesi sardi nell’Ottocento.
Nell’incontro di Verona erano presenti amministratori dei Comuni
di Ottana, Sinnai, Ula Tirso e Tratalias.
Tonino Bussu ha sintetizzato quanto Vittorio Angius aveva detto di questi
Comuni spaziando dal clima alla presenza di stagni, ruscelli e fonti d’acqua,
dalle condizioni igieniche allo stato di salute della popolazione, dalle
risorse economiche alle attività agropastorali e artigianali, dalla
viabilità ai siti archeologici, chiese o cattedrali o altri monumenti
religiosi, dal carattere della popolazione alla diffusione delle scuole.
Sono intervenuti gli amministratori comunali dei paesi citati, dal sindaco
di Tratalias Marco Piras alla consigliera di Ula Tirso Pietrina Cossu,
dal vicesindaco e assessore di Ottana Franco Saba e Roberto Del Rio agli
assessori di Sinnai Gianni Falqui e Matteo Aledda.
Tutti hanno sottolineato i grandi cambiamenti che vi sono stati nei Comuni,
soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario e dei servizi, oltre
che per la viabilità, l’istruzione e l’economia, ma
alcuni, come Tratalias e Ula Tirso, hanno evidenziato i problemi dello
spopolamento, dell’occupazione, dello sviluppo.
L’economia di queste due comunità è stata condizionata
anche dalla creazione di invasi lacustri come la diga sull’Omodeo
per Ula Tirso e quella di Monte Pranu per Tratalias.
Quest’ultima diga ha prodotto conseguenze igieniche gravi e la presenza
di tale e tanta umidità che gli abitanti di Tratalias hanno dovuto
abbandonare il vecchio centro storico e crearne uno nuovo più a
monte e al riparo dagli influssi negativi della diga che ha invece avuto
effetti positivi permettendo l’irrigazione di gran parte del basso
Sulcis e per l’approvvigionamento di Portovesme.
Per Ula Tirso invece il grande invaso del lago Omodeo sul Tirso, che ha
permesso l’irrigazione del Campidano di Oristano, è stato
per lunghi anni fonte di occupazione e quindi occasione di lavoro.
Gli amministratori di Sinnai hanno parlato dei grandi progressi che il
paese ha avuto, dello sviluppo demografico molto alto, passando dai quasi
3000 abitanti ai tempi dell’Angius-Casalis ai quasi 16 mila di oggi,
con la creazione di nuovi insediamenti abitativi per cui il centro storico
antico è abbastanza ristretto rispetto al nuovo sviluppo urbano.
Di grande importanza anche gli insediamenti costieri, basta pensare a
Solanas.
Anche Ottana ha migliorato la sua situazione, ha cancellato gli acquitrini
intorno al paese, ha risolto i problemi igienico sanitari e, con l’avvento
dell’industrializzazione, ha avuto migliori servizi e una viabilità
soddisfacente.
Ma l’industria, sostengono gli amministratori, ha frenato l’economia
tradizionale, ha quasi cancellato gli antichi mestieri e anche alcune
tradizioni; e oggi si sta tentando di rivitalizzarli anche per riproporli
sia per le esigenze della comunità sia come fonte di occupazione.
Tratalias, Sinnai e Ula Tirso sono gemellati con altrettanti Comuni del
veronese e nel convegno infatti ha portato il suo prezioso contributo
il sindaco Domenico Bianchi di Fumane, gemellato con Tratalias, che ha
esposto la realtà della propria comunità evidenziando molte
problematiche simili a quelle dei comuni sardi.
E’ stata una serata ricca di informazioni, di confronti, di conoscenze
sui nostri paesi che hanno poche occasioni di incontrarsi e di affrontare
queste problematiche di carattere storico, sociale ed economico.
Il confronto con la comunità degli emigrati di Verona ha fatto
nascere negli amministratori di Ottana il desiderio anche per loro di
gemellarsi con un Comune del veronese.
E credo che nel giro di breve tempo questo desiderio possa essere esaudito.
(20-11-2010)
|