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“SU PLOAGHE”: IL NUOVO LIBRO DI PAOLO PULINA
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Il
“vizio” di scrivere di Paolo Pulina (Ploaghe 1948) affonda
radici in una passione adolescenziale che lo vede già nel 1966
precoce corrispondente sportivo locale - con puntuali telefonate la domenica
sera alla redazione del settimanale sassarese del lunedì “Gazzetta
Sarda” - e prosegue plasmata e coltivata in idealità dal
mèntore prof. Manlio Brigaglia, negli anni di frequentazione pre-Sessantotto,
a Sassari, dello storico Liceo classico statale “Domenico Alberto
Azuni”. Brigaglia ora, con segno di continuità, scrive un’ampia
e affettuosa prefazione all’ ultima, recentissima fatica letteraria
di Pulina, titolata “SU PLOAGHE” (Edizioni Nuova Tipografia
Popolare di Pavia, pp. 208, euro 20,00: info@tipografia-popolare.it).
L’opera, specificatamente dedicata al ricordo dei nonni, dei genitori
e del fratello Mauccio, propone un viaggio impareggiabile attraverso il
sentiero identitario, la cultura e le emozioni intellettuali attinte dalle
proprie origini, dall’appartenenza a una comunità ricca di
fermenti intellettuali e di saperi.
L’omaggio di Paolo Pulina al suo paese natale si apre con la proposizione
degli importanti scritti ottocenteschi di Vittorio Angius e di Enrico
Costa, pubblicati integralmente; l’approfondito studio del ploaghese
Antonio Francesco (“Cicciu”) Scanu Uleri, per 40 anni emigrato
a Barcellona, relativo al periodo spagnolo e riferito ad indagini su documenti
che vanno dal 1650 al 1706; la relazione del viceré Vittorio-Lodovico
d’Hallot, conte des Hayes, in visita alla “Villa di Ploaga”
nel 1770 e il non idilliaco quadro di Ploaghe, nella seconda metà
dell’Ottocento (1875), dipinto dal naturalista tedesco Ernst Haeckel.
Nelle successive 130 pagine Pulina riporta l’ampia pubblicistica,
di primario interesse, che negli ultimi 15 anni ha prodotto su Ploaghe,
dal suo osservatorio in provincia di Pavia (dove risiede e lavora dal
1974, dopo la laurea in Lettere Moderne presso l'Università Statale
di Milano). Da profondo e appassionato studioso offre una trattazione
documentata di storia e costumi; la rievocazione dei legami storici, culturali
e affettivi di tanti personaggi di rilievo nazionale cun sa ’idda
de Piaghe (come l’imprescindibile “genio del luogo”,
il canonico Giovanni Spano, di cui viene pubblicato quanto arrivato a
noi del carteggio con Giorgio Asproni; ma anche Eva Mameli Calvino, madre
di Italo Calvino, figlia della ploaghese Maddalena Cubeddu).
Paolo Pulina, essendo un amante della parola e della tradizione poetica,
nel suo “peregrinare” su Ploaghe ci conduce a scoprire le
figure e l’esercizio di creatività lirica di quattro poeti
locali che hanno “sconfinato” per la dimensione non provinciale
dei loro versi: sono il poeta estemporaneo Giommaria Pulina “Ranzolu”,
di cui propone il testo di un’intervista realizzata nell’estate
del 1966; il “Trilussa sardo” Lorenzo Ilieschi, al quale nel
2010 è stato dedicato un premio letterario di poesia satirica;
il poeta-saggista Antonio Spensatello Fais e il poeta-scrittore Antonio
(“Giorgio”) Satta.
Un plus valore all’opera è dato dalla ricchissima bibliografia,
costituita dal Catalogo delle opere su Ploaghe (1814-2010) e dal Catalogo
delle opere su Giovanni Spano (1868-2010): in 12 fittissime pagine viene
offerta la base documentaria per un prosieguo approfondito di studi e
ricerche. Il libro, di oltre 200 dense e intense pagine, con pregevoli
illustrazioni etnografiche e foto di Vittorio Castellini, oltre alla partecipata
prefazione del prof. Manlio Brigaglia, ospita le presentazioni istituzionali
del sindaco di Ploaghe, Francesco Baule, e di Salvatore Patatu, presidente
del Comitato per il canto sardo “Antonio Desole” di Ploaghe.
Il volume si dimostra fondamentale per riuscire a comprendere e a “far
parlare” una cultura locale di grande tradizione, che, ancor oggi,
si spalanca partecipe e vitale agli orizzonti del mondo con un contributo
di valori segnati dall’appartenenza e dall’inesauribile risorsa
della memoria.
La prima presentazione del libro, con la partecipazione dell’autore
e degli assessori del Comune di Ploaghe Pasquale Demurtas e Gian Filippo
Sechi, si è tenuta l’8 dicembre 2010 al Circolo “Quattro
Mori” di Rivoli (Torino), presieduto da Gian Paolo Collu. (09-12-2010)
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