O===========================O
////////////////////////////
Nuovo libro di Marisa Azuara su
Cristoforo Colombo, di famiglia pavese, nato in Sardegna
////////////////////////////
Nel
settembre 2008, col titolo “Cristoforo Colombo era nato in Sardegna?”,
ho pubblicato un intervento in cui ho dato conto delle tesi esposte dalla
ricercatrice spagnola Marisa Azuara nel volume di oltre 350 pagine “Christoval
Colón más grande que la legenda” (“Cristoforo
Colón più grande della leggenda”), uscito nel novembre
2007, presso Amares di Saragozza, e finora non tradotto in italiano.
La studiosa sostiene: 1) di aver stabilito in maniera documentata la vera
identità di Cristoforo Colombo (Christoval Colón sarebbe
lo pseudonimo di un nobile sardo dei Piccolomini: Colón deriverebbe
dall’eliminazione di una sillaba all’inizio e alla fine del
cognome [Pic]colomi[ni]); 2) di aver dimostrato che lo scopritore dell'America
era nato nei possedimenti della Repubblica di Genova sull'isola di Sardegna:
Cristoforo, figlio di Salvatore da Siena Piccolomini (grande Ammiraglio
di Sardegna) e di Isabella Alagon di Arborea, sarebbe nato nel 1436 (e
non nel 1451!) nel castello di Sanluri (a metà strada fra Oristano
e Cagliari) e avrebbe trascorso la giovinezza tra Oristano, Tortolì
e Castelsardo a studiare le scienze e la nautica. L’origine aragonese
della madre dovrebbe essere la prova che la Corona d’Aragona giocò
un ruolo importante nella scoperta dell’America.
Anche per rispondere alle (peraltro prevedibili) obiezioni suscitate dalle
sue tesi controcorrente ma soprattutto per suffragare con ulteriori documenti
e dati di fatto le sue affermazioni, la Azuara ha intrapreso un lungo
giro di ricognizione negli archivi di Siviglia, di Massa-Carrara, di Siena,
e della Sardegna (Cagliari, Sanluri, Oristano, Bosa, Castelsardo).
Il recentissimo nuovo, corposo (380 pagine) volume dell'Azuara ha un titolo,
“Cristoforo Colombo. La Crociata Universale” (disponibile
in spagnolo ma anche nella versione in italiano:cfr. http://www.marisaazuara.com/es/libros/articulo/id/119),
che vuole alludere al fatto che Christoval Colón considerava la
sua impresa una crociata e, nel suo testamento-maggiorasco, specificava
ai suoi discendenti: «All'epoca in cui mossi alla conquista delle
Indie, ebbi l'intenzione di supplicare il re e la regina nostri signori,
onde consacrassero alla conquista di Gerusalemme tutto il denaro che si
potrebbe ricavare dalle Indie». Commenta
l'Azuara: «L'unica crociata vigente, legalmente proclamata e convocata
in un concilio, era la Crociata Universale di Papa Pio II, Enea Piccolomini».
Nel libro precedente la Azuara considera verosimile quanto scritto da
don Fernando, figlio secondogenito dell’Ammiraglio e di Beatrice
Enriquez de Arana e cioè che Colombo «estudió en Pavia»:
«Christoval de Sena ebbe occasione di assistere alle lezioni magistrali
che Regiomontano e i principali umanisti dell’epoca (invitati da
Rodolfo Agricola) impartivano nelle aule dell’Università
di Pavia, quando accompagnava il proprio zio, Enea Piccolomini [cioè
Papa Pio II]. Questi visitava assiduamente il suo amico Bartolomeo Visconti
e il proprio nipote, arcivescovo della città, Iacopo Ammannati
Piccolomini».
De Sena (di Siena), Piccolomini: ecco come la Azuara collega a Pavia questi
cognomi: «Verificando negli archivi araldici italiani l’origine
della famiglia dei Piccolomini, si conferma che questo casato patrizio
della Toscana si unì in matrimonio da tempi immemorabili con membri
della famiglia Colombini (ramo del casato dei Colombo di Cuccaro, Monferrato,
residente a Siena; entrambi i rami a loro volta provenivano dal tronco
della Casa Rossi di Parma), ragion per cui i suoi discendenti li si conosceva
indistintamente come Piccolomini o Colombini di Siena. Tanto i Piccolomini
come i Colombini erano originari del Pavese, regione di Pavia che confina
con Tortona».
La versione anche nella nostra lingua consente oggi agli appassionati
italiani di studi colombiani di leggere senza difficoltà questo
nuovo libro dell'Azuara. E di dare il proprio, spassionato giudizio.
(16-07-2011)
|