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“Kerbos d’abba”,
un libro di Adolfo Puxeddu
per aiutare un missionario di Aritzo in Madagascar
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Sabato 29 settembre
2012, presso la sede del Circolo culturale sardo “Logudoro”
di Pavia, il professor Adolfo Puxeddu (illustre medico, già Preside
della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Ateneo di Perugia,
presidente onorario dell'associazione “Deu seu Sardu-Sardi in
Umbria”) ha tenuto una conferenza dal titolo “Un contributo
alla storia della Sardegna centrale: la famiglia Arangino-Puxeddu”
nel corso della quale ha presentato il suo volume “Kerbos
d’abba”, un interessante saggio che illustra natura,
storia e cultura tradizionale della Barbagia .
Il relatore è stato presentato dal prof. Lucio Casali (ordinario
di Malattie dell'Apparato Respiratorio nell’Università
degli Studi di Perugia, direttore del Dipartimento di clinica medica
dell’Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni), socio
di lungo corso del Circolo “Logudoro” di Pavia.
La prima parte della conferenza è stata dedicata agli aspetti
naturalistici della Barbagia, partendo da un tipico insetto fluviale
di quel territorio, le “Idrometre”, in cagliaritano “Kerbos
d’abba”, per la forma delle loro antenne che assomigliano
alle lunghe corna dei cervi: da qui il relatore si è potuto collegare
a tutta la simbologia che la tradizione pagana e cristiana ha attribuito
al cervo.
Nella seconda parte della conferenza il prof. Puxeddu ha dato un’ampia
ricostruzione della storia della famiglia Arangino, della quale è
discendente (vi apparteneva la nonna materna), i cui due ultimi rappresentanti
maschi furono sterminati brutalmente nel 1950, sulla strada provinciale
fra Tonara e la stazione ferroviaria di Desulo, si presume per brigantaggio.
La famiglia Arangino fu tra le più importanti della storia della
Sardegna: diede
rappresentanti alla schiera dei patrioti nonché ministri al parlamento
del regno di Sardegna e consiglieri ai re sabaudi.
Lo sterminio degli ultimi esponenti maschi della famiglia creò
un profondo senso di sgomento nel mondo politico dell’ epoca e
segnò una pagina buia della storia sarda del Novecento su cui
deve ancora essere fatta luce.
Alla presentazione pavese ha partecipato anche il missionario vincenziano
in Madagascar padre Tonino Cogoni (nativo di Aritzo), alla cui missione
di Jangany il prof. Puxeddu devolve interamente i proventi della vendita
del suo libro. Padre Cogoni si trova in Madagascar dal 1988; ha cominciato
a predicare il Vangelo a 20 ragazzi da una piccola capanna, poi ha dato
impulso e trovato risorse per costruire vie di comunicazione moderne,
una scuola ed alcuni reparti ospedalieri (per assistere le donne incinte
e i malati di tubercolosi o affetti dalle altre malattie virali non
ancora debellate nella zona sottostante il tropico del Capricorno).
Sia l’esposizione del prof. Puxeddu sia il racconto del padre
Cogoni hanno emotivamente coinvolto gli uditori, tra i quali ovviamente
i vertici del “Logudoro”:
il presidente Gesuino Piga, il vicepresidente vicario Paolo Pulina,
il presidente onorario Filippo Soggiu.
Dopo la conferenza culturale, la sede del “Logudoro” ha
ospitato una partecipata iniziativa di socializzazione (allietata dalla
musica): una grigliata organizzata per raccogliere fondi da destinare
alla copertura delle spese che si rendono quotidianamente necessarie
per rendere sempre più attraente la vita sociale del Circolo.
I molti soci presenti hanno dimostrato apprezzamento per il lavoro svolto
dalle numerose persone (donne, giovani, meno giovani) che si sono prodigate
per quella che è risultata l’ottima riuscita della manifestazione.
(01-10-2012)