CONCLUSA LA 53^ EDIZIONE
DEL “PREMIO OZIERI”
La splendida cornice
del Chiostro San Francesco, gremita di trecento persone, ha degnamente
sostituito il Teatro “Oriana Fallaci”, indisponibile a causa
di lavori di adeguamento, nella serata finale della 53^ edizione del
“Premio Ozieri di Letteratura Sarda”. A giudicare dagli
attestati di stima ricevuti e dall’affetto che ha circondato tutta
la manifestazione, si ricava la cifra del prestigio e delle attese che
la cinquantaseienne creatura di Tonino Ledda ha saputo conquistarsi
in ben oltre mezzo secolo di duro e serio operare. Tangibile e sincera
la soddisfazione degli autori e del pubblico presente. Come ormai succede
da qualche anno, peraltro, l’attesa era forte. I dubbi e le incertezze,
pure. Ma, come qualcuno ha opportunamente sottolineato, riuscire a navigare
così a lungo in acque quasi mai serene, per il Premio è
sintomo di “sana e robusta costituzione fisica” e, in definitiva,
di una salute di ferro. E poi, come tutti gli “arzilli vecchietti”,
ci tiene anche a non farsi scontare... anni. Qui, proprio la matematica
viene subito incontro: se la prima edizione si è svolta nel 1956,
quest’anno si sarebbe dovuta celebrare la 57^. Non è così.
Ma solo perché – nei fatti - alcune edizioni hanno avuto
una gestazione biennale. A significare che talora la manifestazione
ha dovuto cedere il passo a problemi (di solito economici), ma che ogni
volta è riuscita a riprendere volitivamente il suo cammino. Tanto
da conquistarsi il primo posto, indiscusso, nell’orizzonte culturale
isolano. Gli effetti d’immagine durano tuttora e ricadono ampiamente
sulla città e sul territorio. Fortissima la stima e la considerazione
che Ozieri riesce a calamitare dappertutto, in campo letterario e in
tutte le branche ad esso legate. Perché anche il più acceso
avversario non può fare a meno di riconoscere la primogenitura
assoluta di un progetto culturale, che solo oggi è passato nella
sua pienezza e annovera centinaia di imitatori ed epigoni. Se un merito
va riconosciuto al Premio ozierese, infatti, è proprio quello
di essere una grande manifestazione di democrazia totalmente apolitica
e apartitica: già dalle prime edizioni la partecipazione venne
aperta a tutte le varietà di lingua sarda dell’Isola. Da
quelle principali, fino alle più remote sfumature, comprese quelle
che allora si definivano isole alloglotte (Alghero col catalano e Carloforte
col genovese di Pegli, altrimenti detto tabarchino), e che oggi vengono
definite, dagli esperti, eteroglossie interne. I fatti, le proposte
e anche le leggi più recenti, sia pure tardivamente, hanno dovuto
prendere atto che l’unica linea valida, tracciata per la tutela
della lingua e della cultura sarda, è quella portata avanti per
lunghi decenni, in solitudine, dall’”Ozieri”. Ed oggi
che il principio è passato “alla grande” e c’è
una forte presa di coscienza generale sulla necessità di riscoprire
le nostre radici per contrastare l’omologazione, è fin
troppo facile navigare sulla scia. E proprio su questi temi si è
indirizzata la linea del Premio in tempi di dibattito fin troppo acceso
e guerra tra istituzioni nello spinoso settore della salvaguardia e
tutela della “limba”, che ha acceso querelles ancora incandescenti
e disorientato la pubblica opinione. “Il momento è importante
e in qualche misura strategico: come Associazione organizzatrice, sentiamo
l’esigenza di essere ancora una volta protagonisti e “padri
nobili” di un qualcosa che comunque ha lasciato tracce profonde
nel mondo culturale sardo. Un obbligo morale che ricade in capo a un’iniziativa
che vanta una lunghissima militanza, e si trova invece, oggi, nella
condizione di doversi districare in un groviglio di posizioni antitetiche
e spesso conflittuali che non contribuiscono certo alla chiarezza. Commozione
ed applausi sia per gli autori premiati che per le personalità
che hanno ottenuto riconoscimenti che vanno ad arricchire il nutrito
albo d’oro della manifestazione. Su tutti, l’emozione del
segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Franco Siddi, cui è stato consegnato dal Sindaco di Ozieri Leonardo
Ladu e dall’Assesore alla Cultura Giuseppina Sanna il “Trofeo
Città di Ozieri”. Siddi ha calcato l’accento sul
momento attuale della Sardegna in uno schietto e purissimo sardo campidanese
compreso da tutto il pubblico presente. Di forte impatto anche gli interventi
dell’Assessore Regionale alla Cultura Sergio Milia, che ha tracciato
le linee dei programmi varati dal suo assessorato, in cui il Premio
Ozieri ha avuto ed avrà ulteriore ruolo in virtù dei suoi
trascorsi e dell’esperienza organizzativa dimostrata, in specie
nella gestione delle due ultime edizioni della Festa dei sardi: “Sa
Die de sa Sardigna”. In sintonia l’intervento della Presidente
della Provincia Alessandra Giudici. Momenti di pathos assoluto nella
esibizione del coro “Cuncordu de Santu Lussurgiu”, cui è
stato assegnato l’ambitissimo Trofeo “Provincia di Sassari”
Ma i momenti d’attenzione e di emozione non sono mai mancati durante
la recita dei lavori premiati nelle tre sezioni. Anche in virtù
della folta schiera di giovani collocatisi nelle prime piazze: speranza,
ma anche certezza per il futuro. In barba alle cassandre di turno.
(03-10-2012)
SEZIONE POESIA SARDA INEDITA "ANTONIO SANNA" PRIMO PREMIO:
SECONDO PREMIO:
TERZO PREMIO
(ex aequo): QUARTO PREMIO:
(ex aequo) – ordine alfabetico PREMIO SPECIALE
"TONINO LEDDA": PREMIO SPECIALE
"FRANCO MARONGIU": PREMIO SPECIALE
F.C. "Salvatore Puggioni": COPPA MESSAGGERO
SARDO PER GLI EMIGRATI:
SEZIONE PROSA "ANGELO DETTORI" PRIMO PREMIO: SECONDO PREMIO: TERZO PREMIO
PREMIO SPECIALE
"Panathlon Sport" QUARTO PREMIO
(ex aequo) – ordine alfabetico
PRIMO PREMIO: SECONDO PREMIO
(ex aequo): TERZO PREMIO: QUARTO PREMIO
(ex aequo) – ordine alfabetico
TROFEO "CITTA'
DI OZIERI" TROFEO "PREMIO
OZIERI" TROFEO “PROVINCIA
DI SASSARI” TROFEO “CULTURA
DI OZIERI” – 119^ sagra B.V. del Rimedio //////////////////////////////////////////////////////// ================================ |