O=================================O
////////////////////////////
LA VIA CRUCIS E IL CULTO DELLA SETTIMANA
SANTA IN SARDEGNA
//////////////////////////////
Dalla
Via Crucis -emblema della ritualità pasquale dall’immutato
pathos e coinvolgimento- traspare tutto il dramma e la dimensione fisica
della sofferenza. Il diffuso culto della Settimana Santa rappresenta il
tratto finale, ed è memoria viva, sacramentale e storica, del percorso
terreno di Gesù sulla via del dolore e per il riscatto dell’intera
umanità. La Chiesa custodisce avvenimenti, episodi e manifesta
particolare attenzione, già dal II secolo, per i “luoghi
santi” della Via Crucis. Il pio esercizio della via dolorosa e mistero
della Passione, nell’espressione attuale, si deve principalmente
alla devozione delle esemplari figure medievali di san Bernardo di Chiaravalle
(+ 1153), san Francesco d’Assisi (+ 1226), san Bonaventura da Bagnoregio
(+ 1274), dall’entusiasmo “sollevato dalle Crociate che si
propongono di ricuperare il Santo Sepolcro” e dal “rifiorire
dei pellegrinaggi a partire dal secolo XII”. Da uno scritto di Piero
Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, rileviamo che
la tradizionale forma di Via Crucis e l’attuale successione delle
stazioni “è attestata in Spagna nella prima metà del
secolo XVII, soprattutto in ambienti francescani. Dalla penisola iberica
essa passò in Sardegna, allora sotto il dominio della corona spagnola,
e poi nella penisola italica”.
I riti della Chida Santa in Sardegna, con radicate manifestazioni religiose
organizzate dalle diverse confraternite, si tengono in modo consimile
nei diversi centri dell’Isola e si caratterizzano con la processione
de sas Prammas, la preparazione de sos Sepurcros, la processione de Chenabura
Santa e la solenne processione de s’Incontru; ed ancora, a seconda
della tradizione locale, la processione de sos Misterios e la “teatrale”
rappresentazione de s’Iscravamentu. Le rappresentazioni più
suggestive degli antichi riti liturgici e paraliturgici, che attirano
anche numerosi turisti, si svolgono da Alghero a Cagliari, da Iglesias
a Castelsardo ed offrono l’emozionante esperienza di tradizioni
secolari “di origine spagnola” ed “usanze mistico religiose”
locali (campidanesi, logudoresi e barbaricine).
Particolare la cerimonia di Lunissanti, che coinvolge le popolazioni di
Castelsardo e Tergu con una processione introdotta dai monaci Benedettini
e risalente all’XI secolo. Dopo la celebrazione mattutina della
S. Messa sull’altare del Cristu Nieddu, nella cattedrale di Castelsardo,
inizia il pellegrinaggio verso l’antica basilica di Tergu per la
presentazione dei Misteri alla Madonna; le confraternite, incappucciate
e con una tunica bianca, rappresentano gli apostoli, le piccole consorelle
(li Sureddi) e i Cori (denominati Lu Miserere, Lu Stabat e Lu Gesu) composti
da esperti cantori dalle voci di Lu Bassu, La Bogi, Lu Contra e Lu Falzittu.
La Settimana Santa Algherese è caratterizzata da suggestive Processioni
(dell’Addolorata, dei Misteri) nel centro storico, da riti come
il “desclavament” e la solenne celebrazione in algherese della
S. Messa di Pasqua. A Cagliari, dove si custodiscono antiche e preziose
statue lignee, gli eventi della Settimana pasquale interessano principalmente
le numerose chiese dei vecchi quartieri storici (Marina, Villanova, Stampace);
i vari riti sono organizzati dalle Confraternite della Solitudine, del
Santissimo Crocifisso e dalla Confraternita del Gonfalone di Stampace.
Emozionante ed unica è anche la Settimana Santa ad Iglesias, dove
opera la storica Arciconfraternità del Santo Monte che dalle sue
origini, metà del 1500, si caratterizza per l’attività
di assistenza morale e materiale. Gli antichi riti, risalenti alla fine
del Seicento e con l’originale presenza dei “Baballottis”
(bambini con abiti bianchi), conservano immutata tutta la loro suggestione
e religiosità.
Il progetto”Scintille di fede” per la valorizzazione del “patrimonio
sacro tradizionale” dei riti della Chida Santa, presentato nei giorni
scorsi e promosso dall’assessorato regionale al Turismo con l’Agenzia
Sardegna Promozione, ha coinvolto, da Aggius a Zeddiani, ben 45 comuni
dell’Isola. (12-04-2011)
|