Sa die de Sa Sardigna: "Procurade e moderare" inno della Regione Sardegna

 

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Ad una folta ed attenta platea, l’assessore Milia ha ricordato come lo spirito di questa giornata sia quello di una riflessione che riguardi l’intero popolo sardo affinchè, nonostante il doveroso impegno nei festeggiamenti per l’unità d’Italia, il significato profondo di Sa Die non venga annacquato.

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CAGLIARI, 28 APRILE 2011 - Ho dato mandato agli uffici perché valutino le procedure da attuare affinché l’inno "Procurade 'e Moderare", scritto nel ‘700 dall’ozierese Francesco Ignazio Mannu, diventi l’inno della Regione Autonoma della Sardegna". Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale della Cultura, Sergio Milia, nel corso della cerimonia inaugurale delle celebrazioni de Sa Die De Sa Sardigna, svoltasi alla Biblioteca Regionale.

Ad una folta ed attenta platea, l’assessore Milia ha ricordato come lo spirito di questa giornata sia quello di una riflessione che riguardi l’intero popolo sardo affinchè, nonostante il doveroso impegno nei festeggiamenti per l’unità d’Italia, il significato profondo di Sa Die non venga annacquato.

"Una festa che deve ricordarci la nostra identità e soprattutto deve ricordarci che siamo un popolo che deve avere una voce univoca, senza campanilismi di parte". "A Roma - ha ricordato ancora l’esponente della Giunta Cappellacci - bisogna far arrivare una voce unica, forte, per cercare di ottenere risultati favorevoli a tutti i sardi. Prima di essere italiani siamo sardi e abbiamo bisogno di capire dove vogliamo e possiamo andare. “ Per Sa Die crediamo di aver compiuto uno sforzo finanziario notevole investendo circa 300 mila euro. Soldi che investiamo per una miriade di avvenimenti che coinvolgono Comuni, Province e ovviamente le scuole, per coinvolgere gli studenti. Non abbiamo voluto ricreare una rivisitazione storica dell’avvenimento. Abbiamo preferito investire le poche risorse soprattutto nelle scuole, con i ragazzi e nei Comuni".

Alla cerimonia hanno partecipato anche il Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale, Attilio Dedoni e il rappresentante dell’Osservatorio della lingua sarda, Mario Carboni.

Fonte - Regione Autonoma della Sardegna