È alzheimer, è mia madre
di Mirella De Cortes

Oltre ogni confine
il tuo sguardo mi cerca
smarrito,
sospeso sul niente.
Prigioniera del tempo, anima assente,
fai dei tuoi silenzi una barriera
e vivi di storie dimenticate.
Scosto i miei pensieri
seduta accanto al tuo cuore,
con te accompagno i ricordi
come petali sfioriti che galleggiano
malinconici
nel vuoto.
A volte domandi il mio nome
e nell’umido abbraccio della tua emozione,
è la nostra distanza
che si fa poesia.

Lasciati prendere per mano,
ora sei mia madre e mia figlia,
come fossi la mia bambola ti pettino,
ti vesto col tuo filo di perle,
ti parlo di me, ti canto una canzone, ti sorrido.
Ti guardo.
A volte sento una lacrima che scivola…
non è pena, mamma, no.
È un grazie.
Per l’amore che mi hai insegnato.