Di mia madre
non ho detto,
sarebbe come aprire
il cielo dentro
dire di Estia
presenza dissimulata
nelle mie fughe dal mondo
il mio tempo fra i palmi
gli occhi senza specchi.
La sento e le parlo nell’oltre.
La sua essenza è nel vero.
Ho creduto
ti avrei vissuta per sempre
nella tua forza da fanciulla,
nel tessuto dei giorni a venire.
Nei colori
dell'alba
la ghiandaia mi tiene compagnia,
i suoi piccoli come noi bambini
nella casa immaginaria dell'infanzia.
Nei pomeriggi
d’inverno
gli storni s'inebriano di volo
illuminati dal sole,
sono carte da gioco lanciate per aria
fioriture di nero in cielo.
Scelgo con
cura ogni presenza,
è ancora Bellezza.
Ti cerco nell'approdo del vento
e in albe come questa
mi acquieto e ti sento.