Accidenti!
di Cristoforo Puddu

La pietà umana
che tempra il vivere
balena e rifugge
dai sentimenti che uniscono
alla terra alla natura –
anime senza approdo
-perse nella tempesta-
inseguono come marinai
i naufragi doloranti
della maltrattata Genova.
Accidenti al G8
e ai Black Bloc!...
Ai colpevoli guasti
e silenzi indulgenti
nel confronto degli scontri.
A chi strazia la ragione
con la violenza di sassaiole
di blindati in fiamme
di mazze ferrate
di zone rosse e gialle.
A tutte le guerriglie
a tutte le irruzioni.
Accidenti!... mi sfugge
la pietà di una morte
nella cronaca della battaglia.

DIECI ANNI DAL G8 DI GENOVA
Sono trascorsi dieci anni dal G8 di Genova e le immagini televisive della gratuita violenza di alcune frange di “manifestanti” è ancora viva nella memoria collettiva. Ma ancor più sanguina la ferita (non rimarginata e senza riconciliazione) per le tante responsabilità politiche, per la repressione attuata verso pacifisti e no global, per il blitz all’ostello della scuola Diaz, per i diritti costituzionali ed umani calpestati a Bolzaneto e la rabbia infinita (senza se e senza ma!) per vittima di piazza Alimonda. Gli eventi del luglio 2001 hanno segnato la fine, forse, dell’illusorio sogno di un altro mondo e società: di una società sensibile e attenta alle ingiustizie e ai tanti, speculativi, squilibri economici mondiali. Genova rimane una città simbolo e soprattutto ferita, a cui -dice il sindaco- “lo Stato non ha mai chiesto scusa”… Accidenti! (Cristoforo Puddu 13-07-2011)