Ad Ambrogio Fogar
Avrai sempre
negli occhi
malinconici e nitidi
il profumo del mare.
Berrai
l'azzurro delle onde
rovistando fondali di corallo.
Ora che il passo è fermo
guardi più in là
e racconti i confini del cielo.
Oggi, novello Icaro, tu voli
frantumando i recinti del visibile.
Oggi
assapori e aspiri
giochi di luna e canti di gabbiano