Avremo
agli occhi i cieli di ametista,
e tu sarai il topazio denso d’oro
del tempo ormai perduto e dello spazio
di cui serbo il ricordo e m’innamoro.
Avremo brine vergini d’argento
alle ali per librare il nostro volo,
e nell’anima il canto di un assolo
da tenore che arriva al firmamento.
Non avrà il tempo ieri né
domani,
sarà il presente un’estasi d’amore
di un giorno mai iniziato che non muore
nei misteriosi assetti sovrumani.
Saremo soffio e libera coscienza
del bene nell’immenso che ci abbraccia,
caduti i venti e vinta la bonaccia
che segnano l’umana resistenza.
Superate le falle temporali,
saremo luce e astrali percezioni,
propaggini di eterne indicazioni
delle preghiere di empiti mortali.
Chissà come sarà l’eterna
gloria,
se c’è un “altrove” dopo le emozioni
della imperfetta formula terrena
che alterna notti buie alla serena
aurora densa di benedizioni.
Chissà come sarà! Non c’è
memoria.
Ma mancherebbero, sento, le visioni,
e i fotogrammi della nostra storia,
tra i baci caldi e le contraddizioni.
Segnalazione di merito Concorso
di Poesia “QUARTUCCIU” - Quartucciu 2014 |