ATMOSFERE
VISTE CON OCCHI DIVERSI
Pendono le esche
tra luci di raggiri
e figli di alberi
che sudano al caldo
pregano a più mani
tra violenti colori
mai visti
in nessuna stagione
Si affacciano
fuori le commesse
a rimirar gli addobbi
con tacchi a spillo
piantano chiodi
nella neve
per fermare certezze
precarie
e liberano sogni
per mari lontani
Bianche caramelle
bombardano
facce turchine
tagliate dalla bora
tra il suono di cornamuse
che coprono lo scricchiolare
delle ossa dei poveri
mosche in cerca di fessure
ladri di giorni
per scommesse
a voler vincere
un impropabile
nera primavera
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Michael Santhers - da Soste precarie
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