AUSCHWITZ

Senza identità
sono lacrime
divorate dagli occhi
e vanno fumo al cielo
sparate da ciminiere

Valigie di solo andata
piene del rumore
del fischio di partenza
aspettano una mano
che torni dall'ossario

Nero quaderno
con segnalibro
di filo spinato
i cortili di fango
saturi di numeri
letti
dalla vergognosa storia

Una conca nella terra
una ruspa
una croce collettiva al risparmio
i fortunati
tutto quì il modesto funerale
di Dio
alle carcasse
svuotatre dai cani
per l'anima ai pasti

Il ricordo
lavato dalla pioggia
addolcito dall'erba
ormai una coda
tagliata da un'ascia
e stesa su una foto
gialla insidiata
ancora
da menzogne
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Michael Santehrs - da soste precarie
www.santhers.com

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