COCKTAIL
VIRTUALI
Sono impegnati
a scrivere al mondo
a immaginare
facce che vogliono
che inzuppano i sogni
e firmano in cenere
un nome riscatto
Sono poeti virtuali
tranquilli seduti
con un tasto a ogni vena
per defluire il sangue
nero addolcito
su un filo
o nelle onde del cielo
per smistare oscure
trame di anime irrequiete
Nell'intervallo
la prima volta
con la sorte nemica
vedono un vecchio
inquilino
faccia scarna
con sciagure alle spalle
e il dolore davanti
col nome di sempre
alias apatia
Li avvicina un
saluto
che fa eco nel cortile
funereo e ritorna
come un unto d'addio
pulito dagli occhi
C'è uno
schermo
che aspetta
collegato a un cannone
che spara parole fiorite
da un guscio
al centro del mondo
ma lontano dalle cose
di sempre
Si fa notte
c'è il dovere di abbracciare
una moglie
o dare un volto a una mano
possibilmente in silenzio
per non sentire
la solita voce
Mondo virtuale
macello di volti
cocktail di anime
troppo spremute
per reggere agli occhi
un colore.. decente
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Michael Santhers - da: Soste precarie
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