Cormorano
di Mario Nurchis
Zuppo, scarmigliato
è sopraggiunto, impavido,
con palme adunche
sullo scoglio emergente
dalla bassa marea.
Libera dignità traspare
autorità indipendente
lo sguardo fiero
di natura regale.
Diniega più volte
arruffando e vibrando
dimenando e spiegando
in ritmico frugare.
Ora, statico,
lo assale sonno e nostalgia
di pesche e di voli
di tuffi e di cielo.
Ma se ancora
ti volti ad osservare
il pigro e misterioso amico
t’accorgi
che in un attimo
il sole
l’ha inghiottito.