Fabbro
di sogni
Ma chi sono io che
rubo sospiri, tristezze, ferite
alla gente?
Io che incastro parole,
fontane di rime grondanti
medaglie di gloria
che nemmeno la sete mi spengono?
E dove mi porta questa corrente,
questo fiume che m' affoga
il cuore, questo fiume burrascoso,
fiume in mezzo al mare,
inutile come
un sole piangente di malinconia?
Vorrei accendere una luce
negra, seminare nel mondo
colombe e pastura,
arrestare una goccia,
una goccia di sole,
tra le ciglia pił tristi, pił tristi.
Ma mi trascina, mi sconquassa,
mi disorienta, il fiume di parole
che scorre vorticoso
in mezzo al mare.
Pescatore ne pesco qualcuna,
fabbro di sogni
la incastro illudendo e illudendomi io.
Eppure qualcuno
mi chiama poeta...
Giuseppe Tirotto |