Giocando d'assurdo
di Michela Zanarella
L'ultimo annegare
del silenzio
s'è fermato alla porta
mentre la notte
dettava sogni senza fine.
Ed ho immerso gli occhi
in un tondo di luna
per lasciare che le stelle
fossero lavagne
su cui cancellare solitudine.
Ho scritto alla mente
lunghe lettere d'addio.
Ho dedicato il tempo
a coltivare follie nuove,
volontà ereditate da grida
riflesse alla memoria.
Oltre i confini dell'ordinario
ho smosso l'odore
d'orizzonti straordinari,
al di là dei cieli
al di là dei mari,
profumandomi le ossa
di vita sconosciuta.
Giocando d'assurdo.