Goccia di mare
di Angelica Piras
Odo e accolgo
nel mio ventre azzurro,
la tua chioma di schiuma,
le tue dita di sale.
Sei il custode silente,
dei miei deliri deformi,
della mia innata malinconia,
l’eco delle tue note,
s’infrange sul viso innamorato
e scivola sui seni,
impregnando l’ardente aroma.
Toccami ancora
e bruciami con le tue lingue di cristallo infuocato,
voglio riprender fiato
sdraiata sul tuo letto brillante,
perché sono tua…
perché sono goccia di mare.
Amo la tua dimora senza forme,
entro e le onde eccitate
placano la voglia di carezze,
i tuoi baci bagnati,
fanno vibrare la mia bocca che celebra te
e la tua passionalità gitana.
Eccitata, sprofondo tra i flutti
e raccolgo le tue tracce impalpabili,
perché possa vestirmi solo
di mare e d’azzurro.
Poesia edita nel libro "Senso
essenza di donne" della casa editrice la riflessione di Davide
Zedda