Incapace d'amare
di Carlo Vena
Ebbene, si! Sono incapace d’amare!
È come dici tu, che muti in Dio e cogli
Nell’istante chiaro, il tutto.
E il giudizio, arriva come una sferzata
Su un cavallo assente.
Mi rimetto alla tua indulgenza
Parlandoti della mia povera coscienza, di quattro amori
La storia amara.
Del corpo; parente del humus fertile
Legame con primordi della vita
È l’amore di chi vuole controllare un corpo
Dato che prima si è sentito a lui appartenere.
È l’amore dei figli, e della compagna
Che prima della vita stessa sua vengono.
Della così grave colpa di essermi a te donato
Voglio lavarmi, perdono anche se ho così
Tanto osato bramare.
Dell’anima; vibrazioni di armonie
Che cercano risonanze improbabili
È l’amore di chi rilevandosi negli occhi altrui
Non si sente perso, all'opposto a casa.
È l’amore di chi vede la vita oltre
Il proprio sentire, e della vicinanza
Con il suo caro, ragion di esistenza.
Anche di ciò mi dolgo e ti imploro
Comprensione.
Dello spirito; l’unico capace di
negare
Se stessi, prode vate di necessità
È l’amore di chi cerca il punto che unisce
Le persone, di chi si desta al dì per lavorare.
È l’amore di chi oltrepassa il valico del divenire
Sottoponendosi al travaglio del cambiamento
Quando l’indelicatezza e il torpore succhia
Calore lì… nel cuore.
Questo è ciò che più mi dispiace.
E per ultimo parlerò dell’amore
vero
È l’amore cieco, è amore che piega lo spirito.
È l’amore che impone, di chi dispone
È l’amore che curva il capo, che non cerca
Comprensione, che non riesce a scendere a patti
Con se stesso. È un amore che lascia in bocca
Il sapore di cicuta.
Di ciò sono così spaventato, che non bastano
Le parole per dirne il timore.
Ma chi ama veramente?
Mi duole l’essere a te ostile.
Molte cose subiamo… e ciò ci chiude il cuore, c’è
lo raffredda…
e così perdiamo l’amore… lo perdiamo davvero…
ci scordiamo di essere uomini e diventiamo
veri e proprio mostri…
ma…
non siamo solo spirito…
siamo tante cose… belle e brutte!
giudicate pure… chiedete, che cercheremo di darvi
di rimediare alla nostra incapacità d’amare…
ma per piacere, vi imploriamo
lasciateci essere
noi stessi.