L’inerzia prevale, nel mio andare;
come cosa posata, quasi dimenticata
come rugiada
che non sa perché bagna…
L’attesa
è tra la dura pietra e la polvere annientabile.
L’orizzonte s’inoltra nel pelago del vento
lacera immagini e pareti bianche
sfugge ai tentacoli degli anfratti.
Non scorre l’acqua
sul torrido greto
non torna il sereno a schiarire la mente.
Quando giungerà il mare
ad abbattere le torri del deserto?