Il
dolce sogno sul prato fiorito
Verde tappeto mi facea cuscino
e dolcemente di vermigli fiori
mi giungeva il profumo grato e fino
Modesto, di natura fra i colori,
me stavo ascoltando il cinquettìo
di un uccelletto che innalzava i cori
alla nuova stagione lieto e pio.
Si mescolava al canto l’armonia
che faceva scorrendo un vicin reo.
Balsamo sacro alla tristezza mia
era di primavera la visione
che mi dava d’amore nostalgia.
L’antica, cara, tenera passione
del cuore, ritornava impetuosa,
percuotendo la mia scossa ragione.
E ti vedevo dolce, deliziosa,
venire verso me con soave passo
e ragionare dell’andata cosa.
Parlavi caramente, or alto, or basso,
come corde di un organo armonioso,
se le vocali tue facean fracasso.
Con un sorriso tenero, gioioso
che fece bene al core innamorato,
soddisfacesti l’amor mio geloso.
Poi, volando come angelo beato
t’allontanasti, metr’io abbandonavo
il dolce sogno sul fiorito prato.
Dionisio
Salvi
Questa
poesia, è stata inviata da Luciano Canfora, Responsabile della
rivista "Il Notiziario", mensile di attualità del C.C.R.S.
Circolo Culturale Palazzo di Giustizia di Roma. La stessa poesia è
pubblicata all'interno della rivista nella sezione: "L'Angolo
della Poesia", nel numero di agosto-settembre.
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