Il gioco folle
di Michela Zanarella
Un mormorio tra la mente
ed il silenzio
non è vento che esplora
l'estro e la luce.
Sono i sensi a vivermi
accanto stupidamente
come semafori addormentati
al centro della strada.
Sembra che il corpo
non conosca le prigioni
che freddamente abitano
la mia anima.
Sa di marcio il mucchio
di neve che dorme
negli occhi.
C'è qualcosa di strano
che scava gli atomi
e li chiama al disordine.
E il mio cervello ride
come un cieco che vede
per la prima volta il suo volto,
promettendo alla follia
di sfamare mille verità.