Il ragno
di Luca Giovanni Masala
E ci sono quei giorni sì
reietti
Che tutto pare insipido e scuro:
E ci crucciamo dei nostri difetti,
Restiamo come ragni sopra al muro
Che alle donne aman far
dispetti
Ma che altro non hanno dal futuro
Se non vivere nutrendosi d’insetti,
Ignari su d’un grappolo maturo.
Son giorni cui la vita pare
lenta
Quasi fosse un semplice cammino
O una luce che ora è spenta…
Poi, s’accende. E
illumina del vino:
un uomo lo beve indifferente
con il ragno morto dentro al tino.