Incubi gemelli
di Michela Zanarella
Tra le lenzuola, di notte,
la mia anima
cercava la follia per cadere nel petto caldo
di un sogno.
Sentivo il sudore sbottonare i silenzi
e spargersi a macchia d'olio sulla mia fronte.
Rispuntavano volti sfiniti dal tempo
e mucchi di tramonti sdraiati a terra,
che avevo amato in qualche strascico di quiete.
Nessuno poteva capire quante volte
avevo dormito con la paura di un inferno alle spalle
senza sapere cos'era uno sguardo d'angelo.
L'aspetto triste di questo strano curiosare
tra i languori
era toccare con mano i peccati aguzzi
irritando i deliri dell' aria.
Il cielo era una torcia senza luce
che scambiava gli azzurri con incubi gemelli.
Così rimbalzavano mete e speranze
orribili nella mia mente,
lasciando all'ironia di un grido tutto il suo
nero splendore.