Ingresso al paradiso
di Antonio Sangervasio
Destinato a vivere,
quel tanto che serve
a respirare il mare,
sorpreso
ad alienare i secoli,
plasmo ora il momento
ricolmo adesso impallidito,
pullulano ignari lucenti
i tanti ricordi.
Presagi, non tanto distanti
da poterli evitare,
perenni disagi mentali
dopo l'avvenire dei mali,
varcando la notte
le buie paure astratte,
fortemente determinanti dubbi
d'universo,
esuli
a venire
gli angeli,da non poter sognare
ma sperare
per sempre il futuro di un tempo migliore.