L'emigrante
Fischia lontano
quel treno
che viene
da dove il sole
picchia, rovente,
sulle bianche case
e i fichi d'india
fioriscono
e muoiono a grappoli
sugli scoscesi dirupi.
Va verso il nord
e corre tra il mare
scintillante
e i neri scogli
scavati dall'acqua.
Qualcuno guarda
con gli occhi di pianto
l'azzurro infinito,
i ciuffi di pini,
le macchie di verde.
Vuole con sé
qualcosa di suo,
che scaldi nel grigio,
nel freddo domani,
un cuore piagato
da un male infinito.
Aran
Questa
poesia, č stata inviata dal Coordinamento del "Il Notiziario",
mensile di attualitā del C.C.R.S. Circolo Culturale Palazzo di Giustizia
di Roma. La stessa poesia č pubblicata all'interno della rivista nella
sezione: "L'Angolo della Poesia".
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