Nel fondo della notte un suon di mare
sento venirmi su dalla scogliera.
Sento il vibrar dei vetri e l’ululare
nel cupo brontolio della bufera.
Sento scrosciar di pioggia e un sussultare
di porte e di finestre inorridite
e fra le fronde del salce odo il frusciare
di foglie scapigliate e inaridite.
Ma il tepore del letto ed il respiro
del grande amore mio che sta vicino
trasformano il grecale in un zefiro.
Ritorna al mio pensier la primavera
e dimentico del vento e del destino
DOLCE MI PAR PERSINO LA BUFERA.