La Bufera
di Giovanni Moro

Nel fondo della notte un suon di mare
sento venirmi su dalla scogliera.
Sento il vibrar dei vetri e l’ululare
nel cupo brontolio della bufera.

Sento scrosciar di pioggia e un sussultare
di porte e di finestre inorridite
e fra le fronde del salce odo il frusciare
di foglie scapigliate e inaridite.

Ma il tepore del letto ed il respiro
del grande amore mio che sta vicino
trasformano il grecale in un zefiro.

Ritorna al mio pensier la primavera
e dimentico del vento e del destino
DOLCE MI PAR PERSINO LA BUFERA.

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