Canta ancora
la dolce “filumena”
in su Monte 'e Gonare ?...
Dov'è quell'usignolo
che una volta cantava “notte e die”?...
Sento in
cuor la sua voce
e la voce dei mitici cantori
che sale fino al cielo
e sogno
sogno di ritornare al santo “Monte”
a baciar la “Regina di Barbagia”
che avvolge col suo manto la Sardegna
e guida nel cammino della vita
i pellegrini assetati d'amore
e di “gioia e speranza”.
Grazie a
te, “Soberana Pastora”,
grazie al tuo Figlio che è Figlio di Dio
e grazie al re Gonario di Torres
che fece voto e ascese fin quassù
a respirar la tua aria celeste
domandar nel silenzio la tua grazia
edificar tra i sassi il sacro tempio.
E nei secoli il popolo festante
preso per mano dai “buoni pastori”
s'incamminò pregando con amore
per la scoscesa strada
della pacificazione.
Quanto è
dolce salire tra gli sterpi
del viottolo sassoso e verdeggiante
profumato di mirti e di lentischi
sospirando di giungere alla vetta
per abbracciare la Madre di Dio
nell'aerea vision di terra e cielo!...
È
bello salmodiare nell'ascesa
coi grani del Rosario
accompagnando
i malati che salgon con fatica
per essere fedeli alla promessa
supplicanti per sé la guarigione
e per i figli pace ed armonia.
La Vergine
sorride sull'altare
tenendo in braccio il Figlio sorridente
esaudisce la fervida preghiera
e benedice tutti i “novenanti”
che all'aria aperta vanno a contemplare
le rocce rispecchiate nei laghetti
le aspre valli e le campagne in fiore
le colline, i dirupi e le montagne
su cui s'adagian le candide casette
di Sarule, Orani ed Oniferi,
Ollolai e Gavoi, Lodine e Fonni,
e nascoste Olzai e Mamoiada...
Gli occhi
assetati cercan di lontano
l'alto “Monte Ortobene”
gloria perenne di Nuoro gagliarda
ed ecco all'orizzonte
appare il Re “gigante” il Redentore!
Il cuor
si sazia
della magnificenza del creato
frena il respiro e in estasi
s'inginocchia ed adora
il Creatore Padre Onnipotente.