La
risacca
Come onda del mare,
che viene e che va,
ora dolce,
ora amara,
con alterna costanza
tu trascini i miei sogni,
per poi farli morire
in amara realtà!
Come oscura risacca del mare,
che s' abbatte violenta,
e improvvisa, ritrae,
sullo scoglio racchiuso
e annerito di umide alghe marcite,
tu t'infrangi,
sopra e contro di me,
persistente, vorace,
con incredulo acredine,
di solo possesso,
per strappare ogni fiore nascente
di poesia, dentro di me,
e vederlo marcire ai tuoi occhi,
come insipida alga,
inutile a te!
Vanamente mi chiedo perché!
Mentre arresto, silente,
questo strano miscuglio di ondate tue scure,
di odio latente,
di amore apparente,
di dubbie carezze,
di lente erosioni per me!
Gino Ferraro
Questa
poesia, č stata inviata da Luciano Canfora, Responsabile della
rivista "Il Notiziario", mensile di attualitā del C.C.R.S.
Circolo Culturale Palazzo di Giustizia di Roma. La stessa poesia č
pubblicata all'interno della rivista nella sezione: "L'Angolo
della Poesia".
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