Miracolo a Milano
di Paolo Guerriero
Si aprirono le porte del castello,
vi entrarono i bambini di tutto il mondo;
cominciarono a colorare d’azzurro le mura
di giallo le finestre,
di rosso carminio le porte ed il tetto.
La madonnina si pettinò a lungo i capelli,
poi cantò suonando la cetra
un nostalgico “O sole mio”
con il coro dei barboni.
In galleria si fermò
Il primo treno:
proveniva dal cinema;
vidi scendere totò
scortato da due carabinieri a cavallo
mentre compilavano la schedina.
Lungo il Corso Buenos Aires
ci fu un grande mercato di biciclette.
I ghisa andarono a vivere in montagna,
alcuni s’iscrissero all’università,
altri parteciparono al tour de france.
Un otorino dell’USL, riuscì a curare
l’otite di Beethoven,
ed insieme composero la decima sinfonia.
A G. Verdi fu finalmente concesso
di suonare all’aperto,
mentre Salieri aprì insieme a Mozart
una trattoria a Quarto Oggiaro.
…il giorno dopo,
cadeva il carnevale ambrosiano:
uscendo dal metrò incrociai lo sguardo
di una fanciulla giovane, sfuggente…
fu un vero miracolo!
dieci anni dopo la sposai.