Porta
d'Oriente
di Cristoforo Puddu
Mia sconosciuta
porta d’Oriente
-alabarda protesa nel mare Adriatico-
ti amavo per Saba da tempo
nell’indefinito sapore di versi
essenziali e profondi come orizzonti
di cielo e di mare abbaglianti
nel pieno di sole e di bora.
Ora traspari elegante in luce mistero
-artica e mediterranea nel mutare dei venti-
e ti offri scoperta come a Biagio Marin
o “indiavolà” come a Virgilio Giotti
ma in pietre aguzze da sardo
ho traccia memoria del Carso
di Brigate dolore di calcari e ginepri.
E dal Molo Audace dilagano in legami
lontani cari nomi d’esodo istriano
di suoni slavi sloveni ebraici
e di epico culto ideale italiano
nell’anima schietta di gente friulana.
Ora mi consegno al tuo vento
alle tue vele dispiegate a sfida
e sottratte alla schiavitù dei remi.
*PORTA D’ORIENTE
(Omaggio a Trieste)
Saba, Marin, Giotti: Poeti triestini