QUAND'ERO UN PITTORE

Una rosa
nei neri capelli
che soffici come
questo ricordo
tagliavano malizie
ingenue sottili
su candido viso
di neve
a coprire
timido sangue
in rossi cerchi
su vellutate guance
e come farfalla
aggrappata a stelo di sosta
mi fermavo sul collo
per ripartenza al fiore
di labbra carnose
lento sipario
di sorriso
magnetismo e incanto
ali e nuvole
per anima vagante
in etereo smarrimento
e poi ritrovarmi al seno
duro come i pensieri
aguzzini ai respiri affannati
-Col colore di attimi
dipingevo i sogni
concreti e grevi
cercavano spazio di forma
imprimersi al rifugio
di calda carne violenta
che null'altro voleva
oltre il saldarsi dei corpi
...allora i colori
c'erano tutti
e io artista perduto
nel vuoto dei sensi
dolce nel quadro
esausto morivo
al centro di tela
tra i piedi
e i neri capelli
..in ultimi sussurri
amore dicevo
il regno dei cieli
mai potrà offrire
dipinto migliore
per anime in volo
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MICHAEL SANTHERS - Da: Voci scomode

 

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