Quando potrò?
di Francesco Pasella
Quando potrò,
riprendere a correre
in prati di maggio,
uscire dal limbo dell’incertezza.
Quando potrò,
relegare tragici troni di metallo
in oscure cantine in disuso;
annaffiare di vita verace
gli sterili/asettici/labirintici/contorni,
delle chimiche/crude/pallide stanze di cura.
Quando potrò,
camminare in sentieri montani
sicuro, ramingo e silente,
nuotare nei luoghi sacri della mente.
Quando potrò,
scalare le vette del mare più intenso,
dimenticare ogni ossessione e tormento,
affrontare senza timori il corso del tempo.
Quando potrò?