Quel tavolino al bar …
di Gigi Angeli

Tra due sedie
un tavolino al bar lì sulla riva
accoglie suppellettili invisibili
tra il falbo nei fraseggi
di stupori in incontro;

mare … nel mare d’occhi ritrovati! …
mentre una mano
s’accoccola, in un’altra
che rassicura tra fili di voci
venate di crepuscolo.
Un refolo
ciondola sulla tempia
la ciocca ancora incapricciata
spogliandone la ruga
oltre la palpebra
… anch’essa un po’ aggrinzita;

ed in quell’imbrunire al galoppo
labbra madide in accomiato
lasciano due bicchieri ad osservare …
sono ora sguardi
che muovono per mano
diretti in eguale direzione …
e adagio
è il giallo del ricordo
a lasciarsi inghiottire
dal rosso del tramonto;
dove il riverbero d’un attimo rivissuto
in chiaroscuro muore …

12.09.2012

segnalazione al Premio Campidano 2012 di Selargius