Raccolta flusso

(dedicata da Gianluca Garrapa a un amico pittore e scultore)  

 

Crisalide bianca atterrò di traverso

sentì lungo il collo l’orizzonte che taglia

crisalide bianca ricorda il momento

passato avvenire nello sgomento.

 

Più nulla ci disse crisalide

bianca, di blu verde-mare si tinse

la fronte, a frotte calavano sciami

dal cielo e forte un respiro spaccava

il suo freno. Non ebbi,

crisalide, la voglia di dire

come vanno le onde: dove la fronte

piegò di celeste l’orlo amarognolo

del primo abbraccio, crisalide bianca

sotto la luna disegna funamboli

a forma di voce, poi tace e ripete:

 

crisalide bianca atterrò di traverso

sentì lungo il collo l’orizzonte che taglia

crisalide bianca ricorda il momento

passato avvenire nello sgomento.

  

La volta del cielo delle 4 e trequarti

mi lascia sospeso da lungo sul filo

che attorno al vuoto avevo scordato:

 

ripenso a quando   pensando  avevo

restavo  e nutrivo silenzi di posa.

 

L’ovvio mi assale e mi trasforma

mi sbrana non gemo ma scrivo

qualcosa..................................

                                               allungata sul ciglio di rosa bastarda.......

 

La rabbia si spreme da un tubo di panna

la noia annoiata si dondola e canta

suona le ore la pendola,

mio caro lettore, ................. che non vediamo. 

Solo rumore di gente

frastorna e riviene:

mai ne ridiamo.

 

perchè gente eravamo

alba tramonto giorno e treno

alle 5 parte il postino

ad avvertire dell’attacco

antiamericano…

cade, il destino lo vuole caduto

il postino ritarda

e ...........................................rendere astorico un evento fatale

è come fare la neve col sale.

  

Come tradurre, nel 2002, parole per cose

che cambiano mute

mutano voce e piangono afose?
cioè come fare col tempo che cambia

restare e viaggiare negli attimi eterni?

  

                                            questo si chiese crisalide bianca

allor che la luna volgendo al sentiero

condusse dei carri alla biada

che cambia...........................

 

ehi disse     senza cabore      la vista

gionesta forene sanfan: tinarina.

Retori casale tiolne panista.....

 

Strapalachista e retoracusta

se fandeleo non po ritarzir

ciò che ho stradetto.

Poi(oioioioi) devenne(ennenne) solo(olololo), mai più(iùiùiù)

Volse la fronte allòtoro stino.

Pocanzi egli cadde pochezza

di stola su spalle ricurva

  

Odoro sentiero i suoni e balena

un luciore di mare:  fragore

d’onda in spiga si posa e defila

 

decompare la sorella

della notte gran nemica:

 

mentre gente

comune in silenzio

di rabbia s’affaccia

ogni giorno e non grida

al mondo selvaggia:

gridi gridi impazzi

il passante, disordine e caos

che tutto riaggiusta crisalide bianca.

Crisalide giusta della giustizia

Crisalide verde dell’immondizia........

                                                             

Un cane scondinzola

avvicina affamato al cassonetto

con la zampa fa esplodere puzze

di plastica: è segno di cose mangiate

non ancora avariate:

cibi eterni oggiemme (come ieri)

servono solo ad ingrossare

il grumo-cervello della pancia

toriale manageriale

seriale nevrosi: imprendimorale

 

FOTOCOPIE  di chi corrode-corrodendo

il sistema dall’interno.

 

Col dito dirò con la mito mirò:

 

loggia di sguardi aggrottati

labbra che chiedono il nulla

orecchie vorrebbero suoni

e l’indecente del

 

‘TUTTI POSSONO (?) SCRIVERE’

mi scagiona dal parlare a cazzo?

Crisalide ride crinolina di versi:

 

Il bimbo che dorme

la madre che geme

il padre .............   NON c’è (per definizione)

la luna deraglia e scivola

a terra, la polvere pesta

cristalli di sabbia

 

canta crisalide bianca: chi è chi è chi è?

 

Solo crisalide lo sa se è.

 

Crisalide è fuori dal fuori-dentro

di carri e selcia la strada

coi passi rivisti

che li trasforma

 

come la pietra che grida              

sotto la maschera che dà la vita

presa dal caso del sangue che ruota:

 

L’UOMO è MARE E colora graniti

l’uomo è cielo d’un giorno fermato

nel punto che la vita

grida muta la sua resurrezione.

 

(visita all’atèlier postdomiciliare, non luogo del postmoderno andato)

  

Mi inoltro nella solitudine tipica

di chi ha perso anche il proprio

star soli, genuino il mio fiato

scoraggia la mia voglia di morte:

 

lei m’ha già preso, un giorno,

 

e non m’ha più lasciato un attimo da solo......

  

sotto il fulmine della sera improvvisa

china la testa, luci esplose arricciano

l’aria: è un giorno di festa

l’ultima festa prima del dopo

piangere e dire a se stessi:

ora basta, spogliati! e dici

questo son io, questo il mio dito.

 

Mostri un raggio avvinazzato di noia:

per cambiare voglio la prigione del pianto

il ricordo che lascia il posto al rassegnato

capo chinato  stanco invecchiato:

 

povero figlio povero povero

 

elemosinai tutto:

erbabirra a a a

e cultura aaa di libridi

 

e ora  sparì.

 

Egli sparì e di lui nemmeno lui seppe niente.

 

Sparì a me stesso per sempre...

 

Come fanno i bambini quando vanno a dormire. 

  

Dimenticai… poi lei venne rivenne a svestirmi

m’attese, folle e lucida a un tempo,

stesa nel letto come una mantide, la voglia di

crisalide bianca.

 

Egli e lei e io e noi eravamo perfetti

per un quadro borghese

ma i sentieri che portano altrove

hanno tagliato stagliato rifatto

per intero il paesaggio

per tutto ero pronto

 

ora nudo aspetto

che rivanghi nel tempo la pioggia

che pulisca il mio corpo

dai lidi arenati di sogno:

 

realtà è l’ideale che ognuno

si sogna e sogno il mio cane

che non abbaia ma morde

e annusa sottecchi la morte che abbiamo.

 

Il mio cane si chiama Mondo

se mi va lo trovo già fermo

che aspetta il padrone che da dietro

m’arriva e io non lo vedo.......

  

Attendere attendere    senza tremare

attendere attendere      vorrei morire

 

o per lo meno… non svegliarmi fra poco.

 

Crisalide scese di bianco annerita

si volse a guardare con gesto di sfida

s’alzò via lontano dal piano del fiume

e vide le genti col naso per aria:

 

crisalide solida gela la voce.

 

Continuò a congelare lasciando

un grosso nodo alla gola.

 

Ognuno, preso dalla bianca

che non merita, si innalza e troneggia

gorgheggia -per quanto possibile-

la voce snodata e nasconde il corpo

assorto vaneggiando e .... morendo.

 

Crisalide bianca muore tanto

fino alla vita, aspetta epitaffi

e guarda imberbi lisciarsi baffi

sotto labbra stirate che tendono

l’arco vocale a lunghi discorsi

nè inconsci nè propri:

parlare in sordina

 

come la pietra di crisalide

vive, come la visita al mondo

dei magi: quale gesù è mai nato?

  

Non c’è voglia di vita non c’è più volta

migliore di quella finale, dopo iodio e silenzio

vedo straccioni in silenzio parlare

 

venne novamente crisalide alla mente

 

mentre deridevo, in Monoluoghiediscipline,

la mia attesa purile al fienile

ove perdonsi le frenesie spillate

al tempo, ingiuria della notte,

che passa in fretta se fuori c’è sole e more

lontano da passi d’altrove.

  

Crisalide bianca è un nome qualunque

Un fato destino di avi che albergano

Omninpotenza d’essere stracci.

  

Dtre sbvbia pi8 fu9èw c=

Dite troppe regolari emissioni

Subvocali biascicate, vi bevono intrugli alcoolici

Poche inalazioni (8) finirono uccise, 9 erano vuote  

Capita....

 

Fgy ngouih78 hjsdpjf90 c bn,dsge=

Facevi girare yo-yo

Non giocavi opportunamente utilizzando insegne hai

Sette infiniti

Hieovà jesus salvatore: devono perimetrare jet facendo 90

Cosa?

Bianco nero: devi saper gestire egocentrismi,

 

crisalide bianca

credeva rinascere intera sorvolando anarchica l’illusione demotivata

epicamente

bisognava indietreggiare a nuove casualità artistiche.

  

Interruppe il discorso crisalide che

dopo avere esordito col fuso surrealista

(lo nominò distante dal microfono)

(ecco le prove avute a discolpa)

(tempo solo a dire che ora è ?)

(poi di slancio, morì).

 

Interruppe crisalide ancora

una volta che c’era l’aria d’aurora.

a volte immagino che crisalide bianca parli sul sedio e allora posa la rima tentata e io i’ m’allungo sull’onirismo di molle dielettriche, accovacciato a cacare dagli occhi

tutta la grazia che il mondo mi offre e che a volte mi pare stonata coll’effettivo clima di claustrofobia cosmica.

 

Crisalide bianca era reale quanto la pietra

che vidi parlare nel tempio del Poi

costui s’avventa sulla materia sporca e la fa bianca

la è duca come figlio e la porta all’inizio

del socializio stare. Non vedi più una pietra

nè possibil forma cartata ma crisalide d’aria,

 

chi è pietra capisce e come lucertola stende

al sole silenzi non muti parole sorde una vita

smorta che germoglia un’atto che resuscita:

 

la pietra ha dolore dei colpi educativi, e ora prova le stesse emozioni di te che guardi.

 …

 andò pè le vie a la cerca di rima

più nobile ovvia di quella di prima

 

divenne in sostanza ciò che fu forma

crisalide adorna disdegnò il cielo

di pioggia, col piede di un’orma

biancastra velandosi gli occhi di  velo.

 

Sognante di nuovo, crisalide impazza

nel retro e poi stacca le ali

dal gioco che ha per destino.......

 

Ma ali crisalide bianche non ha

sta sulla piazza in realtà disperando

del gioco e dei mali del lungo abbandono

che è lungo abbastanza ma luogo non ha.

 Ciclicicliciclicicliciclicicliciclicicliciclcicicli

Crisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicricri

Alialialialialialiali

 Alì de Bian que

-parlò crìsa lide-

di fuor sta la mente

mio caro scrivor

scrivano tendente

all’asintoto

piatto.

 Crisalide bianca non giocare ora

Crisalide pazza non plagia non deve

Sentire che il mondo si stinge nel vero

Un velo insensato che gioca a soqquadro

Mi rende quello che hanno comprato

Altre braccia che fanno le veci del fato.

 E ‘llora... va ffatica!

 Eugenio montale

 L’albero verdecupo

Si stria di giallo tenero e s’ingromma.

Crisalide pensiera la matita.

Ed io dall’oscuro mio canto mi protendo a codesto solare avvenimento

 Risalgo a schizi su fogli screzi su foglia

Traballano troppe similtendine

Le tende. Sis pen ge ne realmente.

 Il tacito compagno che un meriggio lontano vi portava.

 Solitaria solit’aria salt’in aria

 INEFFICACIA E SUBDOLA MORTE CHE IL TECNOLOGICO:

 verdecupo lo segna errore....

 verdecupo è un respiro di montale.

 Omai di quando vedo lo stare biascicando

scomparve l’orotinto

dal bassofondo stinto:

né carica né vuota

crisalide depone la ludoteca

stata di quando fu bambina

ed era già donnina

perché tanta violenza?

Crisalide lo dice sostiene qualche verso

 Crisalide bianca avanzi in sordina

fai sì bordello

perché mai trattieni oltre

il frigo delle anime

pescate al largo della sera

riciclate dall’alba subdola

negli occhi: stanno.

Gianluca Garrapa

 

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