Crisalide bianca atterrò di traverso sentì lungo il collo l’orizzonte che taglia crisalide bianca ricorda il momento passato avvenire nello sgomento.
Più nulla ci disse crisalide bianca, di blu verde-mare si tinse la fronte, a frotte calavano sciami dal cielo e forte un respiro spaccava il suo freno. Non ebbi, crisalide, la voglia di dire come vanno le onde: dove la fronte piegò di celeste l’orlo amarognolo del primo abbraccio, crisalide bianca sotto la luna disegna funamboli a forma di voce, poi tace e ripete:
crisalide bianca atterrò di traverso sentì lungo il collo l’orizzonte che taglia crisalide bianca ricorda il momento passato avvenire nello sgomento.
La volta del cielo delle 4 e trequarti mi lascia sospeso da lungo sul filo che attorno al vuoto avevo scordato:
ripenso a quando pensando avevo restavo e nutrivo silenzi di posa.
L’ovvio mi assale e mi trasforma mi sbrana non gemo ma scrivo qualcosa.................................. allungata sul ciglio di rosa bastarda.......
La rabbia si spreme da un tubo di panna la noia annoiata si dondola e canta suona le ore la pendola, mio caro lettore, ................. che non vediamo. Solo rumore di gente frastorna e riviene: mai ne ridiamo.
perchè gente eravamo alba tramonto giorno e treno alle 5 parte il postino ad avvertire dell’attacco antiamericano… cade, il destino lo vuole caduto il postino ritarda e ...........................................rendere astorico un evento fatale è come fare la neve col sale.
Come tradurre, nel 2002, parole per cose che cambiano mute mutano voce e piangono
afose? restare e viaggiare negli attimi eterni?
questo si chiese crisalide bianca allor che la luna volgendo al sentiero condusse dei carri alla biada che cambia...........................
ehi disse senza cabore la vista gionesta forene sanfan: tinarina. Retori casale tiolne panista.....
Strapalachista e retoracusta se fandeleo non po ritarzir ciò che ho stradetto. Poi(oioioioi) devenne(ennenne) solo(olololo), mai più(iùiùiù) Volse la fronte allòtoro stino. Pocanzi egli cadde pochezza di stola su spalle ricurva
Odoro sentiero i suoni e balena un luciore di mare: fragore d’onda in spiga si posa e defila
decompare la sorella della notte gran nemica:
mentre gente comune in silenzio di rabbia s’affaccia ogni giorno e non grida al mondo selvaggia: gridi gridi impazzi il passante, disordine e caos che tutto riaggiusta crisalide bianca. Crisalide giusta della giustizia Crisalide verde dell’immondizia........
Un cane scondinzola avvicina affamato al cassonetto con la zampa fa esplodere puzze di plastica: è segno di cose mangiate non ancora avariate: cibi eterni oggiemme (come ieri) servono solo ad ingrossare il grumo-cervello della pancia toriale manageriale seriale nevrosi: imprendimorale
FOTOCOPIE di chi corrode-corrodendo il sistema dall’interno.
Col dito dirò con la mito mirò:
loggia di sguardi aggrottati labbra che chiedono il nulla orecchie vorrebbero suoni e l’indecente del
‘TUTTI POSSONO (?) SCRIVERE’ mi scagiona dal parlare a cazzo? Crisalide ride crinolina di versi:
Il bimbo che dorme la madre che geme il padre ............. NON c’è (per definizione) la luna deraglia e scivola a terra, la polvere pesta cristalli di sabbia
canta crisalide bianca: chi è chi è chi è?
Solo crisalide lo sa se è.
Crisalide è fuori dal fuori-dentro di carri e selcia la strada coi passi rivisti che li trasforma
come la pietra che grida sotto la maschera che dà la vita presa dal caso del sangue che ruota:
L’UOMO è MARE E colora graniti l’uomo è cielo d’un giorno fermato nel punto che la vita grida muta la sua resurrezione.
(visita all’atèlier postdomiciliare, non luogo del postmoderno andato)
Mi inoltro nella solitudine tipica di chi ha perso anche il proprio star soli, genuino il mio fiato scoraggia la mia voglia di morte:
lei m’ha già preso, un giorno,
e non m’ha più lasciato un attimo da solo......
sotto il fulmine della sera improvvisa china la testa, luci esplose arricciano l’aria: è un giorno di festa l’ultima festa prima del dopo piangere e dire a se stessi: ora basta, spogliati! e dici questo son io, questo il mio dito.
Mostri un raggio avvinazzato di noia: per cambiare voglio la prigione del pianto il ricordo che lascia il posto al rassegnato capo chinato stanco invecchiato:
povero figlio povero povero
elemosinai tutto: erbabirra a a a e cultura aaa di libridi
e ora sparì.
Egli sparì e di lui nemmeno lui seppe niente.
Sparì a me stesso per sempre...
Come fanno i bambini quando vanno a dormire.
Dimenticai… poi lei venne rivenne a svestirmi m’attese, folle e lucida a un tempo, stesa nel letto come una mantide, la voglia di crisalide bianca.
Egli e lei e io e noi eravamo perfetti per un quadro borghese ma i sentieri che portano altrove hanno tagliato stagliato rifatto per intero il paesaggio per tutto ero pronto
ora nudo aspetto che rivanghi nel tempo la pioggia che pulisca il mio corpo dai lidi arenati di sogno:
realtà è l’ideale che ognuno si sogna e sogno il mio cane che non abbaia ma morde e annusa sottecchi la morte che abbiamo.
Il mio cane si chiama Mondo se mi va lo trovo già fermo che aspetta il padrone che da dietro m’arriva e io non lo vedo.......
Attendere attendere senza tremare attendere attendere vorrei morire
o per lo meno… non svegliarmi fra poco.
Crisalide scese di bianco annerita si volse a guardare con gesto di sfida s’alzò via lontano dal piano del fiume e vide le genti col naso per aria:
crisalide solida gela la voce.
Continuò a congelare lasciando un grosso nodo alla gola.
Ognuno, preso dalla bianca che non merita, si innalza e troneggia gorgheggia -per quanto possibile- la voce snodata e nasconde il corpo assorto vaneggiando e .... morendo.
Crisalide bianca muore tanto fino alla vita, aspetta epitaffi e guarda imberbi lisciarsi baffi sotto labbra stirate che tendono l’arco vocale a lunghi discorsi nè inconsci nè propri: parlare in sordina
come la pietra di crisalide vive, come la visita al mondo dei magi: quale gesù è mai nato?
Non c’è voglia di vita non c’è più volta migliore di quella finale, dopo iodio e silenzio vedo straccioni in silenzio parlare
venne novamente crisalide alla mente
mentre deridevo, in Monoluoghiediscipline, la mia attesa purile al fienile ove perdonsi le frenesie spillate al tempo, ingiuria della notte, che passa in fretta se fuori c’è sole e more lontano da passi d’altrove.
Crisalide bianca è un nome qualunque Un fato destino di avi che albergano Omninpotenza d’essere stracci.
Dtre sbvbia pi8 fu9èw c= Dite troppe regolari emissioni Subvocali biascicate, vi bevono intrugli alcoolici Poche inalazioni (8) finirono uccise, 9 erano vuote Capita....
Fgy ngouih78 hjsdpjf90 c bn,dsge= Facevi girare yo-yo Non giocavi opportunamente utilizzando insegne hai Sette infiniti Hieovà jesus salvatore: devono perimetrare jet facendo 90 Cosa? Bianco nero: devi saper gestire egocentrismi,
crisalide bianca credeva rinascere intera sorvolando anarchica l’illusione demotivata epicamente bisognava indietreggiare a nuove casualità artistiche.
Interruppe il discorso crisalide che dopo avere esordito col fuso surrealista (lo nominò distante dal microfono) (ecco le prove avute a discolpa) (tempo solo a dire che ora è ?) (poi di slancio, morì).
Interruppe crisalide ancora una volta che c’era l’aria d’aurora. a volte immagino che crisalide bianca parli sul sedio e allora posa la rima tentata e io i’ m’allungo sull’onirismo di molle dielettriche, accovacciato a cacare dagli occhi tutta la grazia che il mondo mi offre e che a volte mi pare stonata coll’effettivo clima di claustrofobia cosmica.
Crisalide bianca era reale quanto la pietra che vidi parlare nel tempio del Poi costui s’avventa sulla materia sporca e la fa bianca la è duca come figlio e la porta all’inizio del socializio stare. Non vedi più una pietra nè possibil forma cartata ma crisalide d’aria,
chi è pietra capisce e come lucertola stende al sole silenzi non muti parole sorde una vita smorta che germoglia un’atto che resuscita:
la pietra ha dolore dei colpi educativi, e ora prova le stesse emozioni di te che guardi. … andò pè le vie a la cerca di rima più nobile ovvia di quella di prima
divenne in sostanza ciò che fu forma crisalide adorna disdegnò il cielo di pioggia, col piede di un’orma biancastra velandosi gli occhi di velo.
Sognante di nuovo, crisalide impazza nel retro e poi stacca le ali dal gioco che ha per destino.......
Ma ali crisalide bianche non ha sta sulla piazza in realtà disperando del gioco e dei mali del lungo abbandono che è lungo abbastanza ma luogo non ha. Ciclicicliciclicicliciclicicliciclicicliciclcicicli Crisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicrisicricri Alialialialialialiali Alì de Bian que -parlò crìsa lide- di fuor sta la mente mio caro scrivor scrivano tendente all’asintoto piatto. Crisalide bianca non giocare ora Crisalide pazza non plagia non deve Sentire che il mondo si stinge nel vero Un velo insensato che gioca a soqquadro Mi rende quello che hanno comprato Altre braccia che fanno le veci del fato. E ‘llora... va ffatica! Eugenio montale L’albero verdecupo Si stria di giallo tenero e s’ingromma. Crisalide pensiera la matita. Ed io dall’oscuro mio canto mi protendo a codesto solare avvenimento Risalgo a schizi su fogli screzi su foglia Traballano troppe similtendine Le tende. Sis pen ge ne realmente. Il tacito compagno che un meriggio lontano vi portava. Solitaria solit’aria salt’in aria INEFFICACIA E SUBDOLA MORTE CHE IL TECNOLOGICO: verdecupo lo segna errore.... verdecupo è un respiro di montale. Omai di quando vedo lo stare biascicando scomparve l’orotinto dal bassofondo stinto: né carica né vuota crisalide depone la ludoteca stata di quando fu bambina ed era già donnina perché tanta violenza? Crisalide lo dice sostiene qualche verso Crisalide bianca avanzi in sordina fai sì bordello perché mai trattieni oltre il frigo delle anime pescate al largo della sera riciclate dall’alba subdola negli occhi: stanno. Gianluca Garrapa |