Sant’Antioco
di Bisarcio
di Giovanni Moro
Città d'Ozieri che
ami la poesia,
perché hai abbandonato il tuo gioiello?
Sant’Antioco era un gran modello,
un fior d'architettura e di armonia.
Nel cuor del medioevo antichi
cori
si levavano qui alti e solenni
e bruciavano le lampade perenni
con profumo d'incenso e freschi fiori.
Ora è covo di topi
e di sporcizia!
Com'è possibil un simile abbandono?
Il ciel non può concedere perdono
per tanta indifferenza o per pigrizia.
Eppure qui nei secoli passati
Benedette venian nozze fastose
ed altre cerimonie religiose
Con presenza di preti e porporati…
Ma ora che il tempio è
ormai in rovina
nessun prelato celebra la messa;
dei pellegrini più non vi è la ressa,
ne squillan le campane la mattina.
Soltanto i neri corvi han
qui dimora
e irrequieti vanno in triste volo.
Di notte senti lugubre l'assiolo
e livida ti par anche l'aurora.
E se questo nel tempo ancor
perdura
è inutil per Ozieri ogni poesia
poiché per la sua fama è l'agonia:
valor più non avrà la sua cultura.
Avevo visto questa bellissima
chiesetta medioevale durante una gita con amici ed ero rimasto esterrefatto
per lo stato di degrado e per la sporcizia che vi si trovava. Lasciata
in totale abbandono veniva certamente utilizzata da pastori che
vi facevano dormire le bestie. Il pavimento era letteralmente coperto
di fieno e sterco.
La cosa che mi colpì maggiormente fu sapere che quel gioiello
di architettura apparteneva ad uno dei più ricchi comuni
della provincia di Sassari, dove si organizzano annualmente dei
validissimi concorsi di poesia estemporanea in lingua sarda. Sapevo
inoltre che Ozieri è famosa per i tanti reperti della cultura
di San Michele trovati nei suo territorio,cosa che ha spinto i suoi
amministratori a organizzare un meraviglioso museo sulla preistoriasarda.
"E’ possibile. - mi chiedevo allora -, che questi stessi
amministratori abbiano potuto lasciare al degrado un gioiello di
questo genere? La poesia è sta scritta sotto la spinta di
questa emozione.