Cede
il vespro
ai tentacoli della notte
che a piccoli passi avanza
seguendo i rintocchi
che l'Ave Maria van recitando...
Sfiorita
la gialla corolla giorno
nel gelido tremolio dei lampioni
celate se ne stanno
le promesse del mattino.
Nel portico
(ancora casto del paesino)
un usuraio d'emozioni
le vene famelico perfora
al cercatore di sirene
che semispento
si affida al ferro e non pensa
si affida al ferro e non vive
rattrappito
nel suo insopprimibile sgomento
sferzato
da fari frettolosi.
Avvinghiato
a rovi di solitudine
nella notte indistinta
insegue trafelato
un riscatto di luce
in un groviglio d'ombre prigioniera.
Spettri della terra
spettri del cielo
famelici gli beccano gli occhi.
Piressia del mal di vivere
il suo cuore tritando
con ardenti fonemi cacofonici
nel dirupo del nulla lo precipita
e il "boe muliache"
l'anima annichilita porta via...
2° premio al Concorso
di poesia “Culléziu” Sassari 2013
|