Signore pietà
di Antonio Sangervasio
Non mi sono mai fidato
dei brandelli di cio' che sono stato.
Ammaino i pensieri miei,
la bocca si chiude serrata,
la testa tra le mani,
una croce nel cuore.
Rifletto a lungo
quasi dura un secondo
ma è tutto l'eterno.
Nel silenzio
assegno i nomi alle cose,
rantolo tra le apparenze disinvolte degli angeli,
volteggio
per evitare passi di danza,
se non so ballare.
Orrori vedo ,di occhi aperti,
e nubi di catrame,
orrori,
le mani sudano lacrime,
le ombre coprono le urla
dei saggi,
ma non sono sicuro di sentirle.
Strazi,
tra poesie al vento,
v'è il mio delirio.
Poi il sonno soffia una candela
e la veglia depone la scure,
nel fondo chiuso a chiave
d'un baule.