Tanedda mia madre
China, davanti al mio cammino,
raccogli acuminate spine
e semini petali colorati, per me.
Trepidante procedi e felice
con tanto fardello
e avvolgi con sorrisi i miei dolori.
Hai cullato con dolcezza
i miei vagiti e rubato al sonno
lunghe notti per me.
Hai impastato con mani stanche
focacce di grano e affollato
di mille pensieri
i battiti del tuo cuore
sempre in pena.
Hai desiderato i vestiti colorati
dei prìncipi delle tue storie antiche
ascoltate al camino
e sognato prati ove abbonda il miele
e greggi sparse al monte
e campi sterminati di grano:
mille cose che non avevi.
Ed io mi vestivo delle tue lacrime
con vesti colorate
dai mille riflessi
rubati al tuo dolore.
Galoppava la mia fantasia
di bimbo sui cieli del mondo
in cerca della felicità
per fartene dono
in un vaso di parole
pieno di ingenua fanciullezza.
Gabriele
Ortu