Transumanza
di Elio Aste

Di già il ciel sull’orizzonte s’indora.
Discendon greggi belanti con gli irsuti pastori
dagli oscuri monti. Giunta è infatti l’ora
degli addii. Cupi sono i pensier, tristi i cuori,

seppur adusi a bufere e a distacchi!
Da Aritzo e da Belvì, da Desulo e Talana
seguon nel lor fatale andare, fra gelidi bivacchi
l’esile traccia, assai antica e arcana,

che per macchie e per coltivi discende ai Campidani,
là verso le verdi piane e quell’argenteo mare,
così diversi dai lor natii, aspri altopiani,
ove madri e trepidanti spose accanto a un focolare

attendono, pazienti, una lontana primavera…
Ma giungerà alfin, o pastor, tiepido un giorno
e sboccerà la fiorita del cisto, finché una sera
s’aprirà il cuor tuo cantando all’anelata gioia del ritorno...

 

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