Ventidue Ottobre
di Silvio Matta
Cielo di una notte
nell’alba senza fine
buio di cupe nuvole
l’avvolge in abbraccio
Lampi svelano
raggi di luce
inarrestabile diluvio
di recente e scostata memoria
Lavacro di stuprata
ingiuriata natura
diviene torrente,
si fà fiume… tutto travolge
Cielo, terra, acqua
in fango tutto spegne
annienta respiro
sguardo, vite, averi
Fuoco, s’ accende
in speranza,
disperazione conforta
coscienza colma di pianto
senza lacrime ad ingrossare l’onda
Brace nell’anima
infonde calore
in trovati affetti
in ritrovato amore
Ed appare piu’ lieve
lo struggente dolore.