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AMMENTENDHE SOS MANNOS
GRANDI INTERPRETI DELLA POESIA A BOLU: CUCCA, FARINA, MORETTI, PIRASTRU
E TESTONI
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Istanotte Pirastru
‘e Utieri
disacatu che faghet in Piaghe.
Pro nde segare su ‘ostru denaghe
non b’impreo ne pinna ne tinteri.
Daghi destruo su forte nuraghe
calicunu nde fatto presoneri.
Su quartieri ch’hazis in mal’astru
chie bo’ nde lu ‘ettat est Pirastru. (Z.P.)
Gavinu, torra
s’ispada a su bàinu,
ca già l’ischis da’ ue ses dipesu.
Tue ti faghes gentile e cortesu,
ma mi pares un’omine saltarinu.
Mamma tua colcada est cun dun’ainu
e tue ses bessidu ainu e mesu.
Mamma tua cun s’ainu hat sortidu:
ainu e mesu tue ses bessidu.
(B.T.)
Le
due “pepate” otadas, dirette a Gavinu Contene, sono rispettivamente
dell’ozierese Zusepe Pirastru (1858-1931) e del bonorvese Barore
Testone (1865-1945): mitici protagonisti delle disputas e schermaglie
che animarono le sfide sul palco, regolamentate e pubbliche, dopo la prima
gara poetica logudorese ufficiale del settembre 1896 ad Ozieri, per iniziativa
di Antoni Cubeddu. Altri interpreti rappresentativi e gloriosi, che contribuirono
al successo popolare della poesia estemporanea improvvisata con memorabili
gare di poesia a bolu, furono i cantadores Antonandria Cucca (1870-1945),
Antoni Farina (1865-1944) e Pitanu Moretti (1868-1932); per estro e genialità
contesero spesso su pannu a stelle di prima grandezza come Contene e Cubeddu.
Ai primi del Novecento, la fortuna e il consenso popolare per la gara
“regolarizzata” è diffuso oltre la naturale area logudorese
del Cabu de Susu-Tzentru e conquista persino i centri del Campidano; la
crescita ha i chiari segni di un fenomenale movimento culturale e sociale
che mette in circolo un gradito codice linguistico e letterario. Una particolare
aura di attenzione e interesse cinge tutti sos poetes dell’oralità.
Antonandria Cucca, nativo a Sassari da genitori di Ossi, è una
delle “stelle”di quel primo firmamento poetico estemporaneo.
Con perenne vena e successo si esibisce sui palchi per circa quaranta
anni, riuscendo a confrontarsi anche con i grandi improvvisatori della
generazione dei vari Remundu Piras, Barore Sassu e Barore Budrone. Di
Cucca, cui si ha scarsa documentazione biografica, si ricorda l’arguzia
e la ricercatezza nel “trovare la rima meno scontata e più
ad effetto”.
Antoni Farina nasce a Santa Vittoria di Osilo, località di grandi
tradizioni poetiche che aveva dato i natali ai mitici Migheli, Senes,
Nonna, Nicu e, secondo la testimonianza del canonico Spano, a diverse
donne cantadoras. Farina coltivò preferibilmente la frequentazione
delle gare con tiu Cubeddu, per cui aveva grande stima, e da abile versificatore
avviò ai palchi anche la figlia Maria. Farina è ricordato
per la prontezza ed incisività nell’improvvisazione.
Pittanu Moretti nasce a Tresnuraghes da una famiglia di mugnai. Frequenta
la scuola elementare locale e poi prosegue gli studi al Seminario di Bosa.
Abbandonati gli studi regolari, arricchisce la sua cultura con la lettura
e da autodidatta. Figura estroversa ed in continua evoluzione, coltiva
prima idee anticlericali e, trasferitosi nel Sulcis dove trova impiego
nelle miniere, scopre gli ideali socialisti. Tra il 1916 e il 1919 è
agente daziario a Iglesias e a Oristano. Rientrato a Tresnuraghes si dedica
totalmente all’attività poetica estemporanea e alla commercializzazione
dei suoi scritti in versi. Da contraddittoria figura qual è, nel
1920 stampa il poemetto “Sa campana sarda”, di sostegno al
nascente sardismo, e nel 1923 compone “Mussolini in Sardigna”che
legittima la sua adesione al Partito Fascista. Scompare il 24 aprile del
1932, mentre il regime censura poeti e gare pubbliche.
Zusepe Pirastru è l’altro cantadore ozierese, come Cubeddu,
di estrema inventiva e creatività. Lega indelebile il suo nome
alla prima generazione di aedi che plasmarono l’identità
della nuova gara poetica pubblica. Non era raro, nell’improvvisazione
di Pirastru, il ricorso all’esaltazione della propria arte con versi
superbi: “Cando cantat Pirastru Deus falat\ e-i s’arcu balenu
lu colorit…”, ma è anche vero che preferisce il confronto
poetico con gli amici-rivali Contene e Cubeddu, sempre capaci di stimolare
la sua “precisione, arguzia e lirismo”. Apprezzate di Pirastru
le particolari composizioni con il metro del trintases e l’abilità
nello sviluppare, con energia e argomenti, i temi proposti nelle disputas.
Barore Testone nasce a Bonorva, fucina di rinomati talenti poetici e di
cultori della limba. Caratterialmente forte ed indomabile è un
vate che gode di grande stima, conquistata principalmente nei leggendari
duelli con Gavinu Contene; le loro reciproche continue frecciate in endecasillabo
sono ancora oggi patrimonio di memoria popolare. Contrastanti le notizie
biografiche su Testone: alcuni lo considerano un geniale analfabeta, mentre
altri gli riconoscono “una cultura profonda” alimentata da
continue letture. Stanis Manca, in un articolo per la rivista “La
lettura” dell’ottobre 1909, descrive così il poeta
bonorvese: “Il biondo Testoni ha qualcosa di slavo nella sua fisionomia.
Fa l’agricoltore e canta con sentimento, con dolcezza, quasi con
malinconia, meglio forse di tutti gli altri rilevando i caratteri della
misteriosa psiche sarda”. (31-12-2010)
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