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BANDIERE: A BRANDELLI
I SIMBOLI DELL’UNITA’ E IDENTITA’ DEI POPOLI
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Recentemente, trovandomi
in Sardegna, ho voluto “rivedere” la struttura pubblica a
cui è legato il mio primo percorso scolastico. Non nascondo la
grande amarezza nel vedere i brandelli di bandiere istituzionali, vilipese
e danneggiate dal tempo, che vergognosamente non sventolano più…
in quel luogo preposto per l’educazione civica delle nuove generazioni.
L’articolo 292 del Codice Penale è probabilmente sconosciuto
a tanti amministratori comunali e dirigenti scolastici, ma è soprattutto
la poca e diffusa considerazione collettiva ed indifferenza verso simboli
e valori di comunanza a preoccupare maggiormente. Non è certamente
retorico pensare ed avere rispettosa memoria di quanti hanno lottato e
combattuto, talvolta fino all’estremo sacrificio, per la dignità
di popoli e bandiere.
Se questa è la condizione “estetica” delle bandiere
-il degrado, come si può vedere anche dalle foto, accomuna equamente
il drappo sardo a quello italiano ed europeo- non mi chiedo nemmeno in
che stato possano essere le strutture scolastiche.
Il drappo de Sos Battor Moros ha un’antica tradizione la
cui origine documentata risale al 1379 (1370 de facto), mentre per la
leggenda è collocata nell’anno 1017 e addirittura annoverata
tra le dieci più antiche bandiere nazionali.
Il Tricolore italiano, definito dalla Costituzione della Repubblica
ed adottato il 27 dicembre 1947, è onorato ogni 7 gennaio con la
Giornata Nazionale della Bandiera, istituita dalla legge n°
671 del 31 dicembre 1996.
La bandiera europea, scelta dal Consiglio d’Europa nel 1955 ed adottata
dal Parlamento europeo nel 1983, è costituita da “12 stelle
dorate disposte in cerchio su uno sfondo blu”, e rappresenta il
valore e simbolo dell’unità e dell’identità
dei popoli dell’Europa.
(18-12-2012)
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