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GIUSEPPE BROTZU E GIAN LUIGI GESSA:
SCIENZIATI E FARMACOLOGI ILLUSTRI
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Tra
i luminari medici, scienziati e farmacologi di assoluta e chiara fama
mondiale, figurano i sardi Giuseppe Brotzu e Gian Luigi Gessa: personalità
d’esempio professionale e di dedizione umana e sociale per la Sardegna.
La scienza farmacologica si dedica allo studio e all’azione terapeutica
che sviluppa una sostanza chimica quando interagisce con degli organismi
viventi. Gli inizi della farmacologia sono da ascrivere ai Sumeri di 5000
anni fa (usavano ricette per composti chimici e piante medicinali) mentre
un significativo sviluppo della materia è raggiunto nell’antica
Grecia. Le più antiche farmacopee (elenco con nomi di preparati
medicinali con relative formule) sono scritte in arabo e di conseguenza
si tende ad assegnare la nascita di questa scienza a medici di Bagdad
dell’età dell’oro dell’Islam. La farmacologia
include diverse branche (la farmacocinetica, la farmacodinamica, la farmacogenetica,
la tossicologia, la farmacognosia, etc.) e si avvale del contributo di
numerose discipline (Chimica, Patologia, Fisiologia, Immunologia, Batteriologia,
etc.) che contribuiscono, grazie alle crescenti conoscenze coltivate dalla
formazione scientifica, allo sviluppo e progredire di vitali e nuovi farmaci.
Di seguito, proponiamo brevemente, le biografie dei due scienziati sardi
Brotzu e Gessa, nella convinzione che il capitale umano, in tempi di crescente
“fuga dei cervelli” di brillanti neolaureati e neodottorati
con un saldo estremamente negativo per l’attualità e futuro
della Sardegna, è l’elemento essenziale e primario per il
riscatto e lo sviluppo dell’Isola su dinamici itinerari di crescita
sostenuti nel tempo.
Giuseppe Brotzu nasce a Cagliari il 24 gennaio 1895. Conseguita la laurea
in medicina a Cagliari nel 1919 e la specializzazione in igiene a Siena
nel 1922, inizia l’attività di docenza alla Facoltà
di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. Nel 1932,
divenuto professore ordinario, è nominato direttore dell’Istituto
di Igiene dell’Università di Modena e Reggio Emilia; due
anni dopo il ritorno all’ateneo cagliaritano di cui diviene rettore
nel tragico periodo bellico (1939-1943). Nel periodo cagliaritano intensifica
il lavoro di ricercatore, coadiuvato dall’allievo Antonio Spanedda,
e sperimentando su campioni di acqua prelevati in località “Su
Siccu” riesce ad individuare il fungo “cefalosporium”,
che successivamente avrebbe favorito la “scoperta di una nuova classe
di antibiotici, le cefalosporine”. Nell’immediato dopo-guerra,
a causa di un procedimento di “epurazione” per compromissione
con il regime fascista, incontra grandi difficoltà nel proseguire
le sue ricerche e accedere a finanziamenti pubblici. Malgrado ciò,
i riconosciuti meriti ed impegno nella lotta contro la malaria non impediscono
a Brotzu di ottenere l’impiego di consulente esperto per la campagna
sanitaria avviata dall’ERLASS (Ente Regionale per la Lotta Anti-Anofelica
in Sardegna) in contrasto all’atavico flagello, con il sostegno
finanziario e nell’attuazione del piano voluto dalla Rockfeller
Foundation (istituzione filantropica creata nel 1913) per un bacino chiuso
del Mediterraneo. Nel periodo di collaborazione con l’ERLASS invia
dei campioni del fungo “cefalosporium” al noto biologo Edward
Abraham, dell’Università di Oxford, il quale deposita il
brevetto della scoperta esclusivamente a suo nome; Brotzu è così
defraudato dei proventi derivanti dalla produzione dei farmaci ed ignorato
nelle pubblicazioni ufficiali della storia della medicina. E’ compensato
parzialmente, solo agli inizi degli anni ‘70, con il riconoscimento
accademico della laurea ad honorem conferitagli dall’Università
di Oxford e dalla proposta di candidatura al Premio Nobel. L’attività
scientifica del prof. Brotzu ha riguardato di epidemiologia, di profilassi,
di igiene sociale, di igiene dell’ambiente fisico, di igiene alimentare,
scolastica, del lavoro, di microbiologia, di virologia e degli antibiotici.
Sul fronte politico è attivo tra le file della Democrazia Cristiana:
prima come assessore regionale all’Igiene e Sanità (dal 1949
al 1955) e successivamente come Presidente di due Giunte regionali monocolore
DC ( dal 21 giugno del 1955 al 30 ottobre del 1958). A Brotzu, indimenticato
Sindaco di Cagliari dal 1960 al 1967 e scomparso nel capoluogo isolano
l’8 aprile del 1976, è intitolata la più importante
struttura sanitaria cagliaritana e della Sardegna.
Gian Luigi Gessa nasce a Cagliari il 13 luglio 1932. Neuropsichiatra e
farmacologo di fama internazionale, rappresenta l’eminenza nella
ricerca più avanzata in campo neuro-farmacologico. Da giovane ricercatore
si è forgiato nei centri americani del National Institute of Health
di Bethesda (Maryland), diretto da Bernard Brodie, ed al Scripps Research
Institute di La Jolla (California). Figura mitica e da leggenda -amato
popolarmente nell’Isola per la coraggiosa scelta di operare in Sardegna
e perché dichiaratamente orgoglioso della sua sardità- è
lo scienziato che ha guidato il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università
di Cagliari a classificarsi tra i massimi istituti mondiali nel settore
della Farmacologia e conquistare il riconoscimento del Ministero dell’Università
e della Ricerca Scientifica come “Centro di Eccellenza” per
gli studi sulla Neurobiologia delle Tossicodipendenze. E proprio gli avanzati
studi sulla dipendenza da droghe e farmaci, disegnando nuovi percorsi
di ricerca, hanno portato il prof. Gessa a dirigere diversi gruppi e a
far parte di prestigiosi comitati scientifici. Tra i tanti attestati conseguiti
dallo scienziato sardo -per la sua esemplare attività scientifica
e di ricerca, sempre sostenuta da un’ampia produzione pubblicistica
di articoli, studi e pubblicazione di opere su psicofarmacologia, neuroscienze,
etc.- segnaliamo il Premio Camillo Golgi, assegnatogli dall’Accademia
Nazionale dei Lincei (accademia tra le più antiche, con sede a
Roma), e l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al
Merito della Repubblica Italiana. Nel 2004 s’impegna attivamente
in politica e aderisce al “Progetto Sardegna” di Renato Soru.
Conquistato da “un progetto politico inteso ad evitare l’impoverimento
definitivo dell’Isola”, risulta eletto consigliere regionale
nella circoscrizione Provinciale, collegio di Cagliari, con ben 4613 significative
preferenze. Nella XIII legislatura ricopre importanti incarichi ( Componente
della VII e VIII Commissione permanente) e svolge una proficua attività
legislativa (es.: Proposte di legge n.42 del 11 ottobre 2004 (Fondo regionale
di solidarietà sociale); n.62 del 17 novembre 2004; n.98 del 26
gennaio 2005; n.207 del 13 gennaio 2006; n.214 del 7 febbraio 2006; n.218
del 24 febbraio 2006; n.220 del 9 marzo 2006 -Promozione della ricerca
scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna-; etc.).
Anche oggi, da professore emerito di farmacologia presso l’Università
di Cagliari, è punto di riferimento per tanti giovani studenti
a cui elargisce disponibilità formativa e ricchezza di valori civili.
(27-06-2011)
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