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L’ASSOCIAZIONE
CANI DI SARDEGNA PROMUOVE I LEVRIERI SARDI, I DOGHI SARDESCHI E I MITICI
CANI DI FONNI
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Anche per merito della
promozione sviluppata dall’Associazione Cani di Sardegna, con rassegne
e raduni integrati da appassionanti dibattiti, si rileva un crescente
interesse e riscoperta delle razze canine sarde. Sono infatti tanti a
preferire “l’amico dell’uomo” di caratteristiche
ed identità sarda come i doghi sardeschi, gli eleganti levrieri
sardi e i mitici cani di Fonni.
Questi ultimi, discendenti dei cani introdotti nell’Isola dal console
romano M. Pomponio Matho, nel 231 a.C., per contrastare le tattiche da
guerriglia adottate dalle indomabili tribù nuragiche dell’area
interna. Lo storico Raimondo Carta Raspi -Storia della Sardegna, seconda
edizione 1974, U. Mursia & C., Milano- scrive chiaramente che il console
romano dovendo far fronte “all’impotenza delle sue legioni
cercò di supplire servendosi di mute di cani segugi che fece venire
espressamente da Roma”. Dunque, anche la storiografia tradizionale,
conferma l’introduzione in Sardegna dei cani, cosiddetti di Fonni,
per stanare i Sardi Pelliti che si sottraevano ai combattimenti diretti
con le truppe romane d’occupazione, creando così un comprensibile
imbarazzo a pretori e consoli colonizzatori dell’inarrestabile forza
militare che ambiva dominare, in quegli anni, un Mediterraneo conteso.
L’attuale pastore fonnesu è certamente il risultato dell’incrocio
tra i mastini romani (canis pugnax) e i cani autoctoni. Questi
esemplari, dalle particolarissime ed apprezzate doti da cani di guardia,
hanno “grande struttura corporea accompagnata da forza fisica e
destrezza notevoli, oltre alla straordinaria capacità di adattarsi
alle condizioni di vita più avverse”. I cani di Fonni, oltre
cento esemplari, vennero impiegati nel 1912 dal comando militare italiano
nella “Campagna d’Africa” e successivamente anche dalla
Brigata Sassari, durante il primo grande conflitto mondiale.
Il mitico e longevo fonnesu -vive fino a 20 anni- è cane abile
nel governare il gregge, affidabile nella guardia e “poliedrico
cacciatore” in grado di affrontare il più grosso dei cinghiali.
Tra le tante citazioni letterarie e poetiche relative ai cani di Fonni,
si ricorda quella di Antioco Casula-Montanaru nella lirica “Ninna
nanna de Anton’Istene”:
…Ti ponz’a
coddu soga cun fusile/
e duos canes ti peso pro cazza;/
canes de Fonne, canes de arrazza/
pro ti fagher difesa in su cuile./...
L’interesse
per il cane fonnese, che conta estimatori “non solo nel’Isola
ma anche oltre il Tirreno”, ha caratterizzato il recente raduno
cinofilo svoltosi a Scano Montiferro e promosso dall’Associazione
Cani di Sardegna (ACS).
(05-11-2012)
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