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ILLORAI - SETTEMBRE 2012
ROMA: LA RICERCATRICE SARDA D’AUSTRALIA GAVINA COSSA
AL X° WORLD CONGRESS ON SLEEP APNEA
PER DUE SETTIMANE VISITA L’ISOLA CON IL MARITO ANTHONY ZAPPIA
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Ormai sono innumerevoli
i Sardi d’Australia di seconda o terza generazione che coltivano,
grazie alle condizioni sociali raggiunte e alla rapidità dei collegamenti
intercontinentali, i legami affettivi con l’Isola d’origine
e i contatti professionali con l’Europa.
E’ significativo e certamente rappresentativo il caso di Gavina
Cossa, con genitori entrambi nativi di Illorai ed emigrati in Oceania
da oltre cinquant’anni, ora stimata ricercatrice-specialista in
problematiche respiratorie nella struttura sanitaria statale del Concord
Repatriation General Hospital di Sydney, che avevamo già incontrato
diversi anni fa a Milano, dopo una partecipazione a Monaco alla conferenza
internazionale “European Respiratory Society”.
Nella prima decade di settembre l’abbiamo rincontrata in Goceano,
a Illorai, con il marito Anthony Zappia (funzionario governativo australiano
del Ministero del Tesoro) e tra il numeroso parentado isolano, ad “ossigenarsi”
di Sardegna. E’ reduce del X° World Congress on Sleep Apnea,tenutosi
a Roma nella Pontificia Universitas Lateranensis dal 27 agosto al 1 settembre
ed organizzato da un comitato scientifico internazionale. Il congresso
-patrocinato da Roma Capitale, Università della Sapienza di Roma
ed associazioni mediche internazionali- ha registrato l’adesione
di studiosi provenienti dall’Australia, Belgio, Corea, Germania,
Giappone, India, Inghilterra, Italia, Moldavia, Nuova Zelanda, Spagna,
Svezia, Svizzera USA e la presenza di oltre tremila congressisti.
Il contributo scientifico presentato dalla delegazione australiana è
stato l’importante studio intitolato “Idiopathic Hypersomnia:
Rare Or Non-Existent?”, di cui era incaricata come responsabile
del progetto e relatrice Gavina Cossa. Lo studio, che analizza le difficoltà
di diagnosi, l’incidenza e le varie “correnti” di analisi
per individuazione dell’ipersonnia idiopatica, è il risultato
di due anni di ricerche, coordinate dalla Cossa, e svolte in sintonia
dal Department of Thoracic and Sleep Medicine del Concord Hospital e la
struttura privata Sleep Diagnostic Campbelltown di Sydney. Lo staff che
ha collaborato con la ricercatrice sarda-australiana era composto da Roger
P., Enger J., Richards D., Lehrhaft B., Brillante R., Laks L. e realizzato,
grazie alle valutazioni funzionali e di monitoraggio, su uno standard
di riferimento pneumologico.
Dal convegno di Roma è emersa una visione unitaria ed attuale sulle
problematiche legate alle malattie del sonno (fase di apnea) e complessivamente
alle malattie respiratorie che risultano in costante e preoccupante aumento.
Al proposito Gavina Cossa ci sottolinea diversi fattori di rischio “come
il fumo, l’inquinamento atmosferico e la sempre più critica
esposizione professionale a polveri, fumi o sostanze chimiche”.
Gavina Cossa è anche impegnata in diverse attività di associazioni
solidali e multietniche che operano a livello internazionale e particolarmente
con l’ONG S.S.S. Sewing Service for the World e la Mamma Lena &
Dino Gustin Foundation; da alcuni mesi fa parte, come consigliera, del
rinnovato direttivo del circolo sardo di Sydney, dove è stato avviato
un graduale e rigenerante ricambio generazionale.
Il tour sardo dei coniugi Zappia-Cossa è stato intenso e fruttuoso
di occasioni culturali ed identitarie negli eccezionali e principali luoghi
di interesse archeologico. Ci raccontano della suggestiva ed emozionante
visita alla necropoli tufacea in regione Molia, nel territorio sud-orientale
di Illorai e riconducibile al periodo culturale prenuragico di San Michele
d’Ozieri; dell’appassionante giornata trascorsa al villaggio-pozzo
sacro nuragico di Santa Cristina, poi coronata dalla visita guidata alla
casa-museo Atzori di Paulilatino; dell’indimenticabile mattinata
trascorsa al Museo Etnografico Sardo nel colle Sant’Onofrio a Nuoro,
della chiesetta della Solitudine (tanto cara a Grazia Deledda, che lì
è sepolta) e del Monte Ortobene, dove si eleva la dominante ed
imponente statua del Redentore; del santuario sedilese in onore di San
Costantino imperatore, con la incantevole scenografia naturale dove si
svolge la tradizionale corsa dell’Ardia e l’unicità
della vista sul lago Omodeo. E ancora di villaggi e borghi turistici della
costa orientale, dell’arcaicità e magia dell’area interna
dell’Isola e la bellezza della Città di Sassari con il suo
centro storico dalle originalissime vie irregolari e strette, sopravvissute
alla moderna urbanistica. Mentre ci salutiamo annunciano di aver già
pensato a un ritorno in Sardegna “per almeno sei settimane”,
anzi di averlo già programmato nei loro cuori per scoprire e conoscere
la multiforme e ricca realtà, sia umana che naturale, della fascinosa
Isola con caratteristiche da “mini continente”.
(16-09-2012) |