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COSTITUITA LA FONDAZIONE GIORGIO
ASPRONI
OMAGGIO ALLA FIGURA DELL’ILLUSTRE BITTESE
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Finalmente,
dopo tre anni dalle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giorgio
Asproni, si concretizza l’atto costitutivo della fondazione che
renderà omaggio ad una tra le massime figure della storia moderna
dell’Isola. L’istituzione della Fondazione “Giorgio
Asproni” -sottoscritta a villa Devoto dal presidente Cappellacci,
dall’assessore regionale alla Cultura Milia, dal sindaco di Bitti,
Giuseppe Ciccolini, e da Idimo Corte, rappresentante della neo associazione-
ha gli scopi definiti dalla LR 16 aprile 2010, n°12 e prevede la divulgazione
dell’opera e del pensiero politico, anche attraverso un centro di
documentazione e specifica biblioteca, dell’illustre democratico
e repubblicano bittese.
Giorgio Asproni nasce a Bitti il 5 giugno 1808, nell’attuale rione
di Gorofai dove avrà sede la fondazione, da Giorgio e Rosalia Demurtas.
Rimasto orfano di padre è avviato e sostenuto agli studi da uno
zio canonico. Obbedendo alla volontà del familiare e benefattore,
dopo la laurea in diritto, intraprende la vita ecclesiastica e svolge
la sua missione sacerdotale come canonico penitenziere del capitolo di
Nuoro ed insegnante di teologia morale nel seminario. Per
controversie teologiche con l’amministratore apostolico della diocesi
Varesini e per i frequenti dissensi con il clero locale abbandona l’abito
talare e dimostra attivamente le sue tendenze repubblicane e riformistiche.
A partire dal 1849 -eletto deputato per il collegio di Lanusei dopo che
l’elezione del 1847 nella I legislatura era stata annullata per
incompatibilità con la carica di canonico- diviene un chiaro riferimento
laicista e politico “di punta” della rappresentanza sarda
nel parlamento subalpino, prima, e successivamente alla camera del Regno
d’Italia, totalizzando ben nove legislature. Da deputato si occupò
delle principali problematiche del’Isola (agricoltura, infrastrutture
ferroviarie e marittime, miniere, ordine pubblico, circoscrizioni giudiziarie
e amministrative) e sostenne inoltre la possibilità dell’autonomia
sarda in un contesto federalista. Politicamente legato ai massimi esponenti
democratici del risorgimento italiano (Mazzini, Garibaldi, Cattaneo, Manin),
si dimostrò irriducibile avversario di Cavour e dei governi di
destra che, attuando una politica liberista, condizionavano lo sviluppo
e gli interessi della Sardegna. Per le sue posizioni talvolta “anticlericali”
(s’impegnò sull’abolizione delle decime, sostenne l’introduzione
del matrimonio civile, guidò commissioni d’inchiesta sull’operato
di vescovi, etc.) si conquistò il critico giudizio storico dello
scrittore ecclesiastico Filia che, con significativo disprezzo, lo definirà
“l’ex canonico apòstata”. Nell’Asproni
è stata intensa l’attività pubblicistica e di collaborazione
ai giornali democratici, che ne documentano pensiero e percorso ideale,
mentre l’azione politica e parlamentare, dal 1855 al 1876, è
contenuta ampiamente nella monumentale opera autobiografica “Diario
Politico”. Il politico sardo si spense a Roma il 30 aprile 1876
e Pasquale Stanislao Mancini, commemorando il bittese, concluse con queste
parole: “In Asproni pareva rivivere uno di quegli antichi e severi
modelli di storica virtù che Tacito seppe così al vivo dipingere
col suo sovrano pennello”.
(08-06-2012) |