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MELKIORRE MELIS (BOSA
1889 - ROMA 1982): RINOMATO “ARTISTA TOTALE” SARDO DEL NOVECENTO
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Il pittore e ceramista Melkiorre Melis (Bosa 1889 – Roma 1982) -anche
per aver sviluppato da “artista totale” le attività
di grafico, scenografo, designer per l’artigianato e di illustratore-
è oggi riconosciuto come una delle grandi e rappresentative figure
del panorama artistico isolano del Novecento.
Melis, nella mostra in corso nell’Antico Palazzo di Città
di Cagliari e prorogata fino al 28 febbraio 2013 per il grande interesse
culturale che ha segnato già la presenza di oltre 15.000 visitatori,
è protagonista con Mario Delitala, Antonio Mura e Carmelo Floris
della sezione dedicata al ritratto di uomini e donne in costume sardo.
L’ampia e varia carriera creativa di Melkiorre Melis è ben
rappresentata e possibile ripercorrerla anche attraverso una visita alla
mostra permanente del Museo di “Casa Deriu”, a Bosa. E ancora
al MAN di Nuoro, al Museo Civico di Treviso, al Museo della Ceramica di
Villa Guariglia a Raito di Vietri Sul Mare (SA), alla Fondazione Cristoforo
Colombo di Genova, a Cagliari, a Modolo (Parrocchiale di Sant’Andrea,
rosone vetrato), a Oliena (Hotel Ristorante Su Gologone) ed in un’infinità
di collezioni private.
Melkiorre Melis, quarto degli otto figli del commerciante di tessuti Salvatore
e di Giuseppina Masia, nacque il 1° aprile del 1889. Pur avendo scarse
notizie sull’iniziale imput alla formazione artistica del giovanissimo
bosano, sembra avvalorata la probabilità che suo primo maestro
fosse il pittore parmense Emilio Scherer, già allievo del noto
Domenico Morelli, attivo a Bosa per significativi lavori nella decorazione
di palazzi e chiese. Il talentuoso Melkiorre, dopo gli studi classici
in Sardegna, riceve nel 1909 un sussidio municipale che gli permette di
trasferirsi a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti e il
formativo studio del rinomato Guido Cambellotti, rivelatosi artista e
maestro “decisivo nella sua educazione critica e formale”.
Nella Capitale, il giovane Melis, coglie le molteplici opportunità
che lo proietteranno verso una carriera artistica “multiforme e
intraprendente”; le illustrazioni realizzate per il Giornale d’Italia
verranno esposte, nel 1913, al palazzo delle Esposizioni di Roma e si
caratterizzano già per le emergenti “figure dell’immaginario
isolano”. Inizia così un’intensa attività espositiva
(es.: Prima Esposizione Artistica Sarda, a Sassari nel 1916). Nel 1919
diviene direttore artistico della Rivista Sarda, diretta da Pantaleo Ledda
e Giovanni Russino, e ne stimola la collaborazione di numerosi artisti
isolani.
Sostenuto da Giuseppe Biasi è attivo a Milano attorno all’anno
1920 (vi aveva esordito nel 1917 con l’esposizione alla galleria
Cova del dipinto L’ucciso, opera dolente ispirata alla poesia di
Sebastiano Satta) e il 1922 s’impone con successo alla mostra degli
“Amatori e Cultori” di Monza, alla Biennale di Napoli e si
afferma, conquistando il primo e secondo premio, al concorso di cartellonistica
promosso dal quotidiano Il Messaggero. Continua ininterrottamente l’attività
di grafico pubblicitario, di progettista di decorazioni effimere ed espositiva
di pitture a Milano, Venezia, Roma ed intensifica la lavorazione e produzione
ceramica, nella bottega di arte applicata “Studio artistico Melkiorre
Melis”, con il marchio “CAMM – ROMA”.
NEL 1934 al Melis viene affidato il compito, nominato dall’allora
governatore della Libia Italo Balbo, di riorganizzare nella città
di Tripoli la vecchia Scuola D’Arte Mussulmana e creare una sezione
professionale dedicata alla ceramica. Successivamente, dopo l’esperienza
libica, ricca di successi, e la morte di Balbo, si stabilisce a Roma.
Nel primo dopoguerra, dopo una penalizzazione per la “chiara compromissione
con il regime fascista”, inizia a dedicarsi decisamente ad una “più
schietta pittura figurativa di ambientazione tipicamente sarda”.
Il soggetto sardo ha l’esclusiva e la passione nel ciclo creativo
e conclusivo dell’artista sardo, che con rinnovato vigore realizzò
anche interessanti ceramiche ispirate alla statuaria votiva nuragica.
(16-12-2012)
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